Recensione: Thrash Anthems
Quante volte, guardandoli pestare come una macchina da guerra in sede live o sentendoli in splendida forma su disco, ci siamo chiesti cosa sarebbero potuti essere brani come Mad Butcher, Death Trap o Bestial Invasion suonati e registrati da questi Destruction, con tutte le possibilità tecnologiche offerte dal nuovo millennio… Personalmente tantissime. Oggi la mia curiosità è ricompensata da questo ‘Thrash Anthems’, viaggio nel tempo che ci offre un perfetto riassunto delle radici della band, di quella prima era a cui appartengono diversi dei capolavori del thrash metal tedesco degli anni ’80.
L’operazione di recupero e adattamento abbraccia i primi anni della band alemanna, quella del periodo pre-pausa: dal debutto ‘Sentence of Death’ (1984) a ‘Cracked Brain’ (1990), passando per full-length ed Ep che hanno segnato indelebilmente la storia del thrash. Nello specifico: ‘Infernal Overkill’ (1985), ‘Eternal Devastation’ (1986), ‘Mad Butcher’ (1987) e ‘Release From Agony’ (1988).
A chiudere il lotto due novità fresche fresche: Deposition (Your Heads Will Roll) e Profanity, due proiettili di puro thrash metal tedesco, due neonate creature concepite e realizzate con il solito inconfondibile stile del trittico Schirmer-Sifringer-Reign: ingranaggio tra i più oliati e meglio funzionanti della scena thrash odierna. Due episodi inseriti probabilmente per dare al disco un plus valore: una tecnica ben nota soprattutto in ambiti pop/rock, dove è usanza inserire un paio di nuovi singoli per rendere le compilation e i best appetibili anche a coloro che magari avrebbero evitato volentieri di spendere soldi per materiale già in loro possesso. Non è il caso di ‘Thrash Anthems’, dove non c’è assolutamente bisogno di materiale inedito per creare attrattiva.
Qui l’aspetto più appetibile è proprio la re-interpretazione odierna dei classici di ieri. Per quanto marci e devastanti siano gli originali – che, sia chiaro, rimangono il vero manifesto storico e musicale dei Destruction di quegli anni – questi remake in ottica contemporanea sono di una violenza e di una carica senza appello: inebriano nervi e muscoli, sfondano i vetri e crepano i muri, forti di un’esecuzione spettacolare, resa ancora più letale da una produzione precisa e tonante e da parti di batteria intensificate rispetto alle versioni originali.
Avevo personalmente battuto le mani alla scelta che i Saxon fecero alcuni anni fa con ‘Heavy Metal Thunder’, regalando a fan e non una raccolta del periodo d’oro della band, dove gli episodi migliori della loro carriera venivano riproposti risuonati e attualizzati, senza dimenticare l’attitudine di ieri. Faccio la stessa cosa oggi con i Destruction, ma con più vigore e soddisfazione, perchè la situazione da studio per la combriccola di Schmier non è grigia come quella di Biff e soci all’epoca, e possiamo essere sicuri che ‘Thrash Anthems’ non sia un tentativo di campare sui vecchi successi o un’operazione per spillare facilmente qualche denaro dalle tasche dei fan.
Le sterili raccolte copia-incolla sono una cosa, riportare in vita creature che ai tempi non poterono godere di una produzione adeguatamente potente un’altra: pubblicazioni come ‘Thrash Anthems’ servono anche a ricordare e a testimoniare che ci sono modi creativi e accattivanti per dare alle stampe materiale già edito, senza bisogno di scadere nella banalità dei best of.
Se siete fan di vecchia data, regalatevi questo esperimento di genetica musicale e ritrovate vecchie conoscenze liftate, con un nuovo look, ma con la stessa inimitabile grinta di allora.
Se vi siete avvicinati ai Destruction con gli stupendi album del nuovo millennio (‘The Antichrist’/’Metal Discharge’/’Inventor of Evil’) eccovi invece un perfetto riassunto di quello che vi siete persi, riarrangiato nel sound che avete imparato a conoscere e amare con i dischi post-2K.
Se invece dei Destruction non vi è mai interessato nulla, è senza dubbio giunto il momento di metterci una pezza: ‘Thrash Anthems’ vi offre stoffa, ago e filo.
Tracklist:
01. Bestial Invasion
02. Profanity
03. Release from Agony
04. Mad Butcher
05. Reject Emotions
06. Death Trap
07. Cracked Brain
08. Life Without Sense
09. Total Desaster
10. Deposition (Your Heads Will Roll)
11. Invincible Force
12. Sign of Fear
13. Tormentor
14. Unconscious Ruins
15. Curse the Gods
Alessandro ‘Zac’ Zaccarini