Recensione: Thrash You!
Una chitarra elettrica in lontananza per un brano, Incantation, che si trasforma in un potentissimo thrash (Vision Of Death), con un riffaccio assassino sul quale si stampa un assolo made in bay area.
Non un inizio col contagocce se proprio vogliamo; eppure non si poteva partire altrimenti, specie rispetto al molto poco misurato disco che lo precede, Thrash Notes, nel segno del thrash metal old school che tanto piace ai teutonici Abandoned.
Ritorno di fiamma dunque, dopo la fortunata parentesi aperta dal fratello maggiore, con un album il cui titolo punta il dito nella direzione da anni prescelta: Thrash You!.
Sono sempre loro i protagonisti, gli anni ottanta, tributati dai giri di chitarra tipici dell’epoca, filtrati attraverso un distorsore che riporta in auge l’old style americano. Exodus, Slayer e Testament i maestri disturbati negli indiavolati solismi di We Are Hell o di Disorder, la cattiveria dei primi Metallica nella possente Die In Dignity.
La produzione professionale, anni luce avanti rispetto a quella superata (da cantina, per rendere meglio l’idea) di Thrash Notes, dimostra una maturità consequenziale, acquisita non solo in termini di scrittura e di arrangiamento, ma anche in termini pratici, tecnici, manuali, tipici dello studio di registrazione. Un grosso passo avanti.
Lo spirito aggressivo non si è per nulla disperso, le idee in fase di songwriting sono tante e spesso vincenti, la voce di Eric “Kalli” Kaldschmidt (intervista) si distacca prepotentemente dalla semplice emulazione del maestro Tom Araya e sortisce l’effetto desiderato: finalmente un pizzico di personalità.
Peccato per qualche filler di troppo, peccato per qualche scopiazzata evitabile, peccato per il suono “plastificato” della batteria di Konrad “Konny” Cartini (ma in ogni caso, grande prova la sua), peccato per l’assenza di vere e proprie gemme del thrash metal (anche se Too Blind To See e soprattutto Trapped fanno il loro sporco dovere), peccato per alcune strutture poco efficaci e peraltro scontate, a rivelare un lavoro non poi così certosino.
Lo stile esecutivo del quartetto è energico, i fraseggi sanno essere taglienti al punto giusto, e in ogni singolo momento sui quali si fa forza questo Thrash You! emerge con chiarezza la grande influenza che i grandi del presente e del passato esercitano sul sound germanico.
Difficile, anzi impossibile parlare di originalità ma, sono anche i gruppi come gli Abandoned che tengono in piedi la scena thrash contemporanea e questo disco ne è la prova lampante.
Consigliato un po’ a tutti, dalle nuove leve ai puristi del genere cresciuti a pane e Stayer. “Thrash You!” non tradisce le aspettative e rilancia gli Abandoned, a conferma dello spessore qualitativo di una band dal fortissimo impatto live, che non deluderà i tanti estimatori dei dischi a carattere seminale. Dategli più di una chance.
Gaetano Loffredo
Tracklist:
1.Incantation
2.Vision Of Death
3.We Are Hell
4.Disorder
5.Die In Dignity
6.Sands Of Time
7.Feel The Fire
8.Damned For Alla Time
9.This Is The End
10.Repentance
11.Too Blind To See
12.In Search Of Sanità
13.Trapped
14.V.O.D. Reprise