Recensione: Three Rooms, Some Songs, The Show And A Suitcase Full Of Bones

Di Fabio Vellata - 11 Marzo 2008 - 0:00
Three Rooms, Some Songs, The Show And A Suitcase Full Of Bones
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Genere:
Anno: 2008
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73


The Forty Moostachy racconta l’immaginario visionario ed allucinato del deserto della pianura padana. Vortici sonori contro rumori di fabbriche, dilatazione ed atmosfera contro la frenesia dello stakanovismo.

Figli del desert rock americano, i vicentini The Forty Moostachy presentano, con queste indicative ed eloquenti frasi, la propria avventura sonora, lasciando pochi dubbi sul contenuto del primo cd autoprodotto – “stordente” sin dal titolo e dalla copertina – ‘Three Rooms, Some Songs, The Show And A Suitcase Full Of Bones’.
Stoner all’ennesima potenza, chitarre slide e down tuned, suoni dilatati e lisergici e ritmi dalla cadenza tribale, come auspicabile, sono gli ingredienti su cui va ad ergersi l’intera impalcatura compositiva del trio veneto, emanazione di bands di culto quali Acrimony, Mushroomhead e, inevitabilmente, Kyuss.

La miscela affascina e, soprattutto, colpisce nel segno, risultando efficace e foriera di visioni distorte ed allucinate, proprio come nelle intenzioni. Immagini bizzarre e personaggi da fumetto, vanno a confondersi con il rossore di un ipotetico deserto “padano” popolato di centauri, scolaretti, gatti e uomini in fuga da mostri a sette gambe (davvero incredibile la cantilena “The Man Is Running Fast”), in un turbine di suoni ipnotici e stranianti, somministrati con abilità da un gruppo di musicisti nati per errore a queste latitudini.

“The Man On The Motorcycle”, “Where Is The Man”, “Rouge Foulard” e “Made Of Bones”, sono piccole perle di un songwriting polveroso ed “assolato”, concepite, con tutta probabilità, in una giornata dal chiarore abbacinante e nate per descrivere ambientazioni che tanto sanno di Nevada e Death Valley, perfette per un tour in paesi fantasma che, in fin dei conti, molto somigliano alle nostre città, alienate e sempre più avvolte in un movimento quotidiano rarefatto ed insensibile.

Eruttati dall’underground più sotterraneo e sconosciuto, i The Forty Moostachy sono pronti a sorprendere positivamente gli amanti dello stoner più vero e genuino, con un prodotto di grande professionalità e sostanza (ottima la confezione in digipack, buona la produzione e, soprattutto, cospicuo il numero dei brani), davvero a fatica inseribile nella categoria dei semplici demo.

Una proposta interessante, originale e ben concepita, che, nonostante il carattere prettamente di “nicchia”, necessita solo di una distribuzione su larga scala per poter ambire al definitivo salto di qualità.
Consigliatissimi a chiunque apprezzi il genere.

Per contatti:

Info@thefortymoostachy.com

Tracklist:

01. Dead Man In The Bathroom
02. The Man On The Motorcycle
03. Where Is The Man
04. The Pupil
05. The Man Is Running Fast
06. Jimmy The Cat
07. Rouge Foulard
08. The Killer Has Got The Hand
09. The Man In The Car
10. Made Of Bones
11. Pink Little Toffee

Line Up:

Sir Luca – Voce / Chitarra
La Giò – Basso
Nesh – Batteria

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