Recensione: Threshold of Consciousness

Di Angelo D'Acunto - 30 Gennaio 2007 - 0:00
Threshold of Consciousness
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Anno: 2006
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75

I Near Death Experience nascono nell’ottobre del 2002 da un’idea di Bruno (chitarra) e Giuseppe (voce); la sezione ritmica viene completata con l’ingresso di Carlo (basso) ed Antonio (batteria). Il gruppo comincia a comporre le prime canzoni per un demo, che ,con la collaborazione di Salvatore Salierno, finiscono sul mini-CD In The Spectrum. Il demo ha un buon riscontro tra le fanzine e gli esperti del settore e la band suona in molti concerti per il Sud d’Italia, tra cui l’Arezzo Wave, la data di supporto ai Necrodeath e le due partecipazioni al God Bless The Metal.

Nasce l’idea di comporre dei brani per un full-length ma sfortunatamente, a sessioni iniziate, Carlo è costretto ad abbandonare per ragioni personali; al suo posto arriva Mike, bassista napoletano con esperienze in gruppi progressive e death della zona. Con questa nuova line-up viene realizzato tra marzo e settembre 2006 l’esordio Threshold of Consciousness, ottimamente registrato presso il Sound Farm Studios (Catanzaro) di Gianluca Molè (Glacial Fear e Zora). Il missaggio e la masterizzazione vengono curate a Spoleto, presso gli HWK Industried Studios. Il disco è distribuito da Deadbang Records.

Threshold of Consciousness si presenta come un lavoro decisamente più maturo rispetto al succitato demo, nonché un gran passo in avanti dal punto di vista tecnico: chitarre e sezione ritmica convincono, la voce risulta migliorata dal punto di vista esecutivo ed espressivo ed il disco scorre via benissimo grazie anche alla varietà dei brani proposti, senza essere troppo scontati e differenti l’uno dall’altro.
Si parte con Suffering First che fa da preludio alla bella Paintherapy, e subito si può notare lo stile melodico alla Nevermore con alcuni tratti che ricordano i Pantera dei tempi migliori.
Dopo la title-track è la volta della fantastica Building Ruins, forse il pezzo piu bello del disco, a seguire At The Mountains of Madness (con frequenti cambi di tempo); le lente Clepsydra e Night Ocean danno quel tocco di classe in più che non guasta mai.

La produzione è piuttosto buona, e le collaborazioni di lusso (Emil Bandiera dei Death SS e Gianluca Ferro dei Time Machine) alzano il livello di quello che può esser considerato un ottimo disco, che dimostra un gran passo avanti per il raggiungimento di uno stile ancora più personale. Continuando di questo passo i Near Death Experience possono diventare una delle realtà più interessanti della scena metal italiana.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

Tracklist:

01 Suffering First
02 Paintherapy
03 Threshold of Consciousness
04 Building Ruins
05 Dressed of Darkness
06 At The Mountains of Madness
07 E.S.P.
08 Clepsydra
09 Wall of Sleep
10 Night Ocean

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