Recensione: Thrill Of The Bite
Siamo a febbraio, l’anno nuovo è ormai bello che iniziato e le passate festività natalizie sono solo un ricordo che rimane ben marchiato nei vostri chili in eccesso.
Intanto ci addentriamo sempre di più nei meandri di questo 2025 e nonostante ufficialmente sia ancora inverno, si cominciano a vedere i primi segnali della bella stagione. Le giornate infatti si stanno inesorabilmente allungando, offrendo a volte, degli assaggi di primavera (neanche tanto sporadici grazie al riscaldamento globale). Sulle ali di questi primi segni di disgelo, ecco arrivare i Crazy Lixx con Il loro hard rock solare. Proprio mentre le minacciose ombre del Festival di Sanremo si dissolvono, la formazione svedese viene in nostro aiuto con un nuovo album dal titolo Thrill Of The Bite. Un nome quello dei Crazy Lixx divenuto uno dei portabandiera della corrente scandinava, assieme ai connazionali H.e.a.t, Crashdïet, Eclipse ed Hardcore Superstar. Infatti dopo aver dominato la scena a stelle e strisce negli anni 80, l’hair metal-glam ha fatto le valige e si è trasferito nelle lande scandinave, Svezia in particolare. E proprio nell’estremo nord infatti, il metal con i capelli cotonati, pare essersi rigenerato, magari non sempre in termini di vendite, ma senza dubbio dal punto di vista della qualità.
L’ottavo lavoro in studio si presenta con una copertina che è un neanche tanto velato omaggio a Destroyer dei Kiss, quasi a voler garantire che niente è cambiato in casa Crazy Lixx: anche questa volta, il combo di Malmö ha preparato la classica ricetta di elettrizzante hard rock festaiolo.
Highway Hurricane apre il disco con una carica di adrenalina che sfocia in un ritornello ribaldo. L’anthem Who Said Rock N’ Roll Is Dead affronta l’annoso tema sullo stato di salute del rock n’roll: a giudicare da quanto sentito fin qui, si direbbe che sia ancora in ottima forma. Little Miss Dangerous è un sinuoso brano alla Def Leppard, band che non di rado viene chiamata in causa nelle composizioni dei Lixx. L’inizio vorticoso di Call Of The Wild ci introduce ad un pezzo selvaggio come il titolo stesso suggerisce, mentre Recipe For Revolution va nella direzione opposta tirando un po’ il freno con un mid tempo dall’anima radiofonica. Arrivati a questo punto appare chiaro che anche con Thrill Of The Bite, Danny Rexon e soci intendono percorrere la strada rodata e sicura del hair metal-glam. Una scelta che va certamente incontro ai gusti di tutti quelli che vogliono crogiolarsi con del sano e bollente rock n’roll senza cercare soluzioni troppo sofisticate.
Dopo delle prime note bluseggianti, Run Run Wild assume la forma di un pezzo stradaiolo con melodie accattivanti. La coinvolgente Midnight Rebels pare studiata per le esibizioni dal vivo, ed il “thank you good night” pronunciato alla fine ne è la conferma. Hunt For Danger paga il dovuto dazio alla ballata obbligatoria, con un sensuale lentone che sa di anni ’80 come l’autoradio estraibile e le puntate dei Robinson alla televisione.
Final Warning parte con un riff di quelli che fanno drizzare le antenne, per avvolgerci in un mix di adrenalina e melodie con energia palpabile. Chiude il disco Stick It Out, un hard rock da copione ben confezionato ed insaporito con un ritornello pattinato.
Thrill Of The Bite è un disco con cui i Crazy Lixx si divertono e fanno divertire a loro volta. Un lavoro effervescente e spensierato. Che magari non raggiunge i livelli di New Religion, ma riesce comunque a riscaldare questi ultimi frangenti d’inverno e ad esorcizzare l’eco del palco dell’Ariston.
