Recensione: Through Painful Lanes
Strano a dirsi, ma qualcosa si è salvato dall’attacco dei cloni che sul finire dello scorso millennio impose la legge della banalità nella galassia prog/power. Tra gli elementi di spicco dell’esercito dei ribelli emersi un poco in ritardo i francesi Alkemyst, autori di un debutto (‘Meeting In The Mist’, 2003) alquanto interessante ma passato perlopiù inosservato. Perso il supporto di Nuclear Blast, i nostri ripartono oggi da Nightmere Records con grande determinazione e le idee molto chiare.
La ricetta è affatto classica: prog/power robusto e diretto, che oscilla fra Helloween e Dream Theater d’annata, con un occhio rivolto alla lezione epica dei Symphony X. A far la differenza sono dunque l’esecuzione tecnica e la brillantezza compositiva, virtù di cui i transalpini non fanno certo difetto. I brani sono infatti trascinati da idee melodiche vincenti, tutt’altro che banali, disposte su struttre ritmiche solide e ben articolate, capaci di mantenere sempre forte la presa sull’attenzione anche a dispetto di estensioni piuttosto impegnative. Così ‘When The Morning Comes’ richiama il passato di Petrucci e soci per poi piegare con decisione verso la scuola di Romeo; ‘Restless Show’ offre alcuni dei passaggi più avvincenti dal punti di vista tecnico senza allentare la stretta sulla melodia, complice una prestazione sontuosa del nostro Roberto Messina (Secret Sphere, Highlord) al microfono.
Tra i termini di paragone più urgenti viene spontaneo richiamare i Circus Maximus, a propria volta autori di una proposta priva di ambizioni innovative ma solida ed efficace. Rispetto agli scandinavi tuttavia gli Alkemyst tendono a privilegiare sempre e comunque la melodia sulla tecnica, cosicché nella disfida tra prog e power l’ago della bilancia è sovente spostato verso quest’ultimo, come dimostrano pezzi arrembanti e diretti quali ‘Enter The Carnival’ e ‘Grand Illusion’, che giocano la propria partita secondo il classico schema con doppia cassa a volontà e ritornello a presa rapida. Conferma implicita è data dalla piacevole cover di ‘Eagle Fly Free’, che offre l’ennesimo saggio delle doti tecniche e interpretative del bravo Messina.
Gradito ritorno in scena dunque per il combo francese, capace di muoversi con destrezza in un genere che spesso sembra aver già detto tutto ciò che aveva da dire, ma che ogni tanto ama smentire i detrattori con qualche piacevole eccezione. Ne tengano conto gli estimatori di tecnica e melodia, affinché ‘Through Painful Lanes’ non faccia la fine del suo bistrattato predecessore.
Riccardo Angelini
Tracklist:
1. The Beast Within
2. Another You
3. When The Morning Comes
4. Ener The Carnival
5. Restless Show
6. Everlasting Farewells
7. The Grand Illusion
8. Through Painful Lanes
9. Eagle Fly Free (Helloween cover)