Recensione: Through Silver In Blood

Di Mirco Aserio - 3 Febbraio 2011 - 0:00
Through Silver In Blood
Band: Neurosis
Etichetta:
Genere:
Anno: 1996
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
90

Recensire i Neurosis non è mai facile: potrei riassumere il tutto con le frasi quali “capolavoro” o “disco fondamentale per un intero movimento”, ma non basterebbe.  Dopo due dischi seminali come Souls at Zero (1992) e Enemy of the Sun (1993), nel 1996 la band di Oakland torna sulle scene con uno dei loro masterpiece: quel Through Silver in Blood che non suonerà certo nuovo per gli amanti di certe sonorità estreme. La formula è quella a cui ci aveva abituato la band di Scott Kelly e Steve Von Till nelle due precedenti release: atmosfere opprimenti e industriali, lunghe progressioni, riffoni apocalittici e il solito cantato sofferto e urlato dei due leader entrambi chitarra e voce.

Il disco si apre con la title track, pezzo di dodici minuti che è la summa dell’intero disco. Inizio lento e cadenzato, atmosfere tribali, synth,  fino all’esplosione di quel  riff devastante che la fa da padrone. Una miscela perfetta di post-hardcore, doom, metal, ambient per coniare quel genere inventato dai Melvins qualche anno prima ma evoluto e portato in una nuova forma dal sestetto di Oakland. Parlare di sludge non è scorretto ma in un certo senso “limitativo”, perché questo disco pesca da diversi generi e conia una nuova forma musicale riuscita benissimo e per nulla pacchiana.   Dopo la devastante title track, una breve intro parlata dal titolo Rehumanize che introduce la successiva Eye, stessa formula della title track nonchè il tutto racchiuso in cinque minuti. La quarta traccia, Purify è probabilmente il pezzo più complesso del disco: intro melodica, un riff orecchiabile per poi passare alla parte centrale in cui i due vocalist urlano la loro rabbia sorretti da muri di chitarra. Nel finale addirittura sentiamo una cornamusa per ricordarci quanto alla band americana piaccia fondere assieme diverse sonorità.

La quinta traccia è Locust Star, uno dei classici indimenticati dei Neurosis, tutt’oggi riproposta quasi sempre in sede live. È un pezzo semplice, riff cadenzati, un lungo incedere per arrivare al finale ben più tirato in cui ancora una volta i vocalist urlano la loro sofferenza. Il risultato è ottimo ed è uno degli episodi più riusciti del disco, senza alcun dubbio. Become the Ocean è un’altra intro, questa volta dai sapori industriali, che precede le ultime due tracce del platter: Aeon e Enclosure in Flames entrambe oltre i dieci minuti, messe lì a ricordarci quanto sia alta la qualità di questo disco e della band stessa.  

Come detto in apertura, Through Silver in Blood è un disco fondamentale per l’evolversi del genere Sludge o del cosiddetto Post-Metal. Miriadi di band ancora oggi traggono ispirazione da questo disco: Isis, Minsk, Cult of Luna, Mastodon, The Ocean, Rosetta e molte altre. Through Silver in Blood è molto probabilmente – se non sicuramente – il capolavoro del “primo periodo” della band californiana e in una discografia condita di diversi dischi superiori alla media, significa molto.  

Mirco Aserio  

Discutine sul forum nel topic relativo!  


Tracklist:

1 -Through Silver in Blood
2- Rehumanize
3 – Eye
4 –Purify
5 – Locust Star
6 – Strenght of Fates
7 – Become the Ocean
8 – Aeon
9 – Enclosure in Flames

Ultimi album di Neurosis