Recensione: Thunder Rider
Tornano a distanza di sette anni dal loro ultimo disco ufficiale i tedeschi Majesty, dopo la parentesi dei Metalforce, un live album e una compilation. Nonostante non abbiano mai partorito un classico, ho sempre apprezzato la loro proposta sonora, un metal epico (ma abbastanza educato a dire il vero) che richiama molto quanto proposto dai Manowar, misto ad alcune sparate power, di chiaro stampo teutonico.
Si aggiungono un paio di elementi alla band, ma lo spirito rimane lo stesso, essendo Tarek Magahary il cuore pulsante dei Majesty. Le coordinate rimangono quelle di sempre e questo già si capisce dalla title track, un buon mid tempo, piacevole e orecchiabile. Con Warlords Of The Sea si passa a ritmi più veloci e – teoricamente – più aggressivi, ma ciò non cambia l’idea che ho della band germanica: suono sempre molto molto puliti, anche troppo e la voce di Tarek non aiuta a far decollare il tutto. Il brano è anche decente, con un ritornello che rimane impresso ma non è niente di particolare. Un’ottima colonna sonora mentre si sta facendo altro.
Passiamo oltre e arriviamo a Anthem Of Glory e le cose migliorano un po’: buon mid tempo, di sicuro impatto dal vivo. Si passa su territori più heavy rock con Make Some Noise, bell’intermezzo in cui i Majesty dimostrano di cavarsela bene anche in un campo diverso. Niente di esaltante, ma comunque qualcosa di diverso rispetto a quanto proposto di solito dai Nostri e con un bel solo centrale. Molto buona invece la seguente Metalliator, epica e veloce, fino a questo momento il pezzo migliore del disco. Persino la prova vocale di Tarek è migliore dello standard a cui ci ha abituati nel corso degli anni.
Rallentiamo di nuovo con Raise The Beast che parte in sordina per poi migliorare gradualmente in fase di ritornello. Sei minuti sono forse troppi per un brano non proprio memorabile e che scorre via senza lasciare particolari emozioni. New Era è una cavalcata suggestiva ma purtroppo generica. Buone le melodie di chitarra, un po’ troppo moscia la voce. Nel complesso, non mi ha colpito. Due minuti di intro tastierosa ci guidano attraverso Asteria. Se l’intento era quello di riscrivere The Crown and The Ring, direi che il tentativo è naufragato. Ancora una volta rimane impresso solo il lavoro della chitarra solista.
Young and Free ha un buon ritornello aggressivo, ma poco di più. Con il penultimo brano arriviamo al secondo highlight del lotto: Rebellion Of Steel, un’ottima prova di heavy metal epico e veloce, con buone melodie di chitarra e una performance vocale finalmente all’altezza. Chiudono questo Thunder Rider gli oltre sei minuti di Metal Union, altro mid tempo, di sicuro gradevole, ma che torna nel territorio del già sentito.
Di sicuro i Majesty hanno i loro estimatori e sono certo che costoro saranno in grado di apprezzarne anche l’ultima fatica. Per quanto mi riguarda, continuo a rimanere perplesso di fronte alla loro proposta musicale che tra alti (pochi) e bassi (un po’ di più) non arriva mai a impressionarmi del tutto. Provate a dargli un ascolto se siete patiti del genere, ma non aspettatevi granché.
Mauro Saracino
Tracklist:
1. Thunder Rider
2. Warlords of the Sea
3. Anthem of Glory
4. Make Some Noise
5. Metalliator
6. Raise the Beast
7. New Era
8. Asteria
9. Young And Free
10. Rebellion of Steel
11. Metal Union
Formazione:
Tarek “MS” Maghary – voce & tastiera
Jan Raddatz – batteria
Tristan Visser – chitarra solista
Alex Palma – basso
Björn Daigger – chitarra ritmica
durata 58 min circa
