Recensione: Til Death Do Us Apart

Di Angelo D'Acunto - 4 Luglio 2008 - 0:00
Til Death Do Us Apart
Band: Degradead
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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65

Provenienti da Stoccolma, i Degradead si formano inizialmente
nell’anno 2000 con il monicker Septima. Dopo ben sei demo registrati in
soli quattro anni con la vecchia line up (la quale proponeva un roccioso thrash
metal di stampo moderno), la band svedese cambia nome, devia la propria proposta
musicale verso il death melodico e dà alla luce il full-length d’esordio,
Til Death Do Us Apart
.

Prodotto negli IF Studios da Björn Gelotte (In Flames), Til Death Do Us Apart
contiene al suo interno un death metal melodico che fonde perfettamente vecchia
e nuova scuola del genere: insomma, un sound che che si basa essenzialmente
sullo stile dei maestri At The Gates e che strizza l’occhio ai lavori degli ultimi
In Flames. Produzione
che è sicuramente il vero e proprio punto di forza dell’intero disco, ben curata
in ogni minimo dettaglio e capace di rendere giustizia ad ogni singolo elemento. Gli undici brani che compongono il disco ci mettono di fronte ad una band che
concentra (ovviamente) gran parte delle proprie forze su refrain melodici
semplici ed efficaci piuttosto che su una tecnica esecutiva non d’altissimi
livelli. Nonostante una proposta musicale che non fa gridare al miracolo, il
combo svedese riesce in qualche modo a confezionare una serie di brani ben strutturati,
grazie anche ad un songwriting fresco e dotato di una buona dose di spunti
originali.
Lungo lo scorrere dei quaranta minuti circa della tracklist, ci troviamo di fronte a pezzi che si
alternano con una certa frequenza fra parti più melodiche e orecchiabili (con
tanto di cantato a voce pulita) e altri momenti più duri e diretti. Se le
iniziali Genetic Waste e Take Control partono subito di gran carriera
spostandosi su un sound nettamente thrash oriented, la successiva Burned vira su
quei lidi più moderni e un tantino commerciali tanto cari agli In Flames
odierni. Il resto del disco procede rimanendo sempre su standard medio-alti con
il continuo alternarsi fra parti più aggressive (seppur abbastanza contenute) e
aperture melodiche caratterizzate dagli inserti di tastiere atti a fungere da
riempitivo più atmoferico e parti di cantato pulito che strizzano l’occhio al
metal-core. Altri episodi degni di nota si riscontrano nelle violente The Bloodchain
e Day Of The Dead, entrambe le tracce si rifanno alla vecchia
scuola del genere con un riffing che si avvicina ai lavori dei maestri At The
Gates
.

Ottimamente prodotto e ben suonato, Til Death Do Us Apart si
lascia apprezzare sopratutto per gli innesti melodici racchiusi all’interno
delle singole tracce e per le buone (ma non originalissime) idee in fase di
composizione. I Degradead per adesso rimangono ancora parzialmente
attaccati a quelli che sono gli standard proposti dai grandi maestri e non
mirano di certo a rivoluzionare il genere in questione, però questo loro esordio
non è sicuramente da sottovalutare e riesce a metterci in mostra tutte quelle
che sono le buone qualità sia compositive che esecutive del combo svedese. Un
buon trampolino di lancio per una band che, siamo sicuri, farà parlare di sé
nell’immediato futuro. Da tenere d’occhio.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

Tracklist:

01 Genetic Waste
02 Take Control
03 Pass Away
04 Burned
05 Relations To The Humanity
06 The Bloodchain
07 The Fallen
08 Day Of The Dead
09 Resemblace Of The Past
10 Reborn
11 Til Death Do Us Apart

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