Recensione: TMG I
In patria assieme alla sua chitarra è un mito dell’Hard Rock. Una leggenda vivente a soli 43 anni. La band che ha fondato, (i B’z), è conosciuta e idolatrata in gran parte d’oriente. Sono la formazione nipponica che ha venduto più dischi con ottanta milioni (80,000,000!!!) di cd nel Sol Levante in appena 16 anni di carriera. Ciononostante in Europa costui è un perfetto sconosciuto, o quasi. Il suo nome è Tak(ahiro) Matsumoto ed è una sorta di Yngwie J. Malmsteen. Nel 2004, dopo il buon debutto solista (Hana) dell’anno precedente, decise di formare il Tak Matsumoto Group.
Per il lavoro che mi appresto a descrivere, intitolato TMG I, Tak ha voluto come singer nientemeno che Eric Martin (ex Mr. Big) il quale offre una prestazione maiuscola con la sua voce leggermente ruvida, gradevolissima e potente. Ma tutta la formazione è in sintonia ed il risultato è un album strepitoso. L’avara originalità del titolo non corrisponde a quella della tracklist estremamente varia e sempre di ottimo livello. Pochissimi i filler in una scaletta che comprende ben 14 brani.
L’opener Oh Japan – Our Time Is Now sembra un pezzo nu metal / crossover ma, con il passare dei minuti, abbraccia un Hard Rock d’impatto per un inno scritto con lo scopo di incitare il Team Giapponese per le olimpiadi di Atene 2004 (cfr. il cd in patria è uscito in Giugno). Più cattiva Everything Passes Away che urla con decisione il chorus quasi volesse convincerci che anche il momento più buio sia solo temporaneo. Kings For A Day è un grande singolo immediato durante il quale l’arpeggio iniziale resiste agli assalti della chitarra. Con la breve I Know You By Heart i nostri si tuffano invece un Hard Rock più studiato e spigoloso. Musica colorata, allegra e potente in I Wish You Were Here. Riff ammiccanti alla “The Darkness” invitano a lasciarsi andare mentre la voce di Eric si prodiga in strofe che lanciano un bridge lungo cui segue il bellissimo e scarno: Hello Everybody, I Wish You Were Here! L’atmosfera orientale viene evocata nei primi secondi di The Greatest Show On Earth; una canzone splendida, caratterizzata da continue accelerazioni trascinanti che colpiscono l’ascoltatore in un baleno. Ancora Hard Rock di facile assimilazione in Sign Of Life specie nel chorus altalenante. Più vicina al sound made in U.S.A. la successiva Red, White and Bullet Blues che, sebbene sia di piacevole ascolto, non mi entusiasma troppo nel break. Con Trapped ritorna la carica genuina del riffing che accompagna la voce di Eric in strofe ficcanti, seguite da un bel refrain. My Alibi è Funky! Rievoca proprio questa musica con ritmi allegri e l’uso leggero della chitarra in costante pressione. Quello che dal titolo, (Wonderland), poteva sembrare un lento, in verità è un mid tempo abbastanza aggressivo dalla struttura semplice. Si rallenta con Train, Train. La song sembra far fatica a decollare e, secondo me, già con il successivo lento si torna su ottimi livelli. Two Of A Kind è un brano molto cinematografico che mi ha ricordato gli Aerosmith. E’ la tipica canzone da fine film quando tutto va bene e la coppia, dopo indicibili vicessitudini, si unisce e si mette a ballare. Tra le preziose estensioni vocali del chorus pomposo, tempi immobili, solos fragili e melodie dolcissime veniamo cullati. Sembrerebbe il finale perfetto per il disco ma così non è perché i TMG preferiscono lasciare l’ascoltatore con qualcosa di più originale e così giunge Never Goodbye. Song che alterna atmosfere dolci a sfuriate metalliche. Un mix non troppo originale ma che ha il suo effetto e chiude, in maniera efficace, il disco tra un la-la-la-la- in sfumando.
Ne uscisse con maggior frequenza di Hard Rock così ben suonato e prodotto. Il sound che permea il disco è di stampo americano ma sono sempre percepibili influenze nipponiche molto piacevoli. Un lavoro di altà qualità ed originale che dimostra come non tutti i progetti siano inutili. Il cd scorre per tutta la sua durata con pezzi, mediamente brevi, dall’ alto potenziale che non perdono la loro forza. Pochi filler, comunque ben assorbiti in una scaletta lunga, ma dalla durata totale non eccessiva. Ottima la prestazione dei singoli e nell’insieme. Non conoscendo il gruppo sono rimasto estremamente colpito tanto da reputare, in base a quel che ho sentito finora, TMG I la sorpresa musicale del 2004. Spero vivamente che il mercato europeo apra a questo grande artista e alla sua band (i B’z) perché sarei curioso di approfondire la conoscenza. Consigliato a chi ama melodie e riff d’autore.
TRACKLIST:
1. Oh Japan – Our Time Is Now
2. Everything Passes Away
3. Kings For A Day
4. I Know By Your Heart
5. I Wish You Were Here
6. The Greatest Show On Earth
7. Sign Of Life
8. Red, White And Bullet Blues
9. Trapped
10. My Alibi
11. Wonderland
12. Train, Train
13. Two Of A Kind
14. Never Goodbye