Recensione: Total Metal Attack

Di Stefano Ricetti - 7 Dicembre 2004 - 0:00
Total Metal Attack
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

A New Wave Of British Heavy Metal Compilation

A partire dalla bellissima e curata copertina, non mi è risultato semplice giudicare un disco atipico come Total Attack. Anime diversissime della NWOBHM convivono in questa compilation della americana Old School Record: c’è un po’ di tutto, pezzi mai usciti registrati ex novo quest’anno, tracce dimenticate dal tempo riesumate per l’occasione e chi più ne ha più ne metta. Gruppi oscuri che hanno a loro tempo dato il contributo per quello che a mio avviso è stato uno dei movimenti di svolta più importanti della storia della musica qui finalmente trovano la meritata visibilità. L’operazione può essere sicuramente discutibile se analizzata frettolosamente, certo è che all’interno del lotto degli act coinvolti non esiste assolutamente una band che possa trainare le vendite di questo CD. L’idea che mi sono fatto è che un manipolo di inguaribili nostalgici di quegli anni si sia sbattuto per condensare in un solo lavoro chicche varie da complessi ai più misconosciuti, togliendo la polvere da vecchie registrazioni che altrimenti sarebbero inevitabilmente rimaste nel dimenticatoio. Probabilmente più che un tributo alle sonorità inglesi del periodo, in questo lavoro viene data la possibilità a band nate al tempo della NWOBHM di poter comparire in una raccolta a tema, legata più al periodo storico che non alla stretta proposta musicale.

Stranezza per stranezza la compilation inizia con un pezzo strumentale: Fugitive dei Bronz, brano registrato quest’anno e fino ad oggi mai uscito ufficialmente da nessuna parte, onestamente niente di eccezionale ma tant’è. Segue Flight Of The Witch Queen dei Pagan Altar, combo che negli anni ruggenti raggiunse anche un timido successo e che farà uscire in futuro un nuovo album intitolato Mythical And Magical. Anche questa traccia è stata registrata nel 2004, fortunatamente la classe non ha abbandonato i vecchi Pagans, un cantato oscuro, maligno ed evocativo vi accompagnerà nella strada che conduce al cimitero rappresentato nella copertina di questa compilation. Un brano targato 1979 mai uscito ufficialmente viene per l’occasione appositamente risuonato quest’anno, si tratta di Motorbike Song dei Ground Attack, e qui la puzza della NWOBHM fuoriesce in tutto il suo mefitico fetore senza però scrollarsi ancora di dosso le sonorità settantiane che sono state la linfa vitale per la crescita del tutto. Gli indimenticati Agony Bag ci propongono un pezzo inedito registrato nel 2002, Venus Fytrap ne è il titolo, ritmi cadenzati e perversi fungono da ideale tappeto sonoro al cantato recitativo di Clive Jones, a mio avviso uno degli highlight della compilation. Un altro inedito (Natural High), questa volta proposto dai Soldier, ci accompagna in questo stravagante viaggio fra i meandri delle sonorità NWOBHM, il pezzo in esame ha rievocato in me il cantato del primo Ozzy Osbourne epoca Black Sabbath. Si cambia decisamente registro con l’avvento degli Atomkraft (alcuni di voi portano ancora addosso i segni del tour Venom/Exodus/Atomkraft che in quegli anni toccò la nostra amata penisola), ci viene proposto un inedito del 1988 intitolato No Escape ed in effetti non c’è via di fuga da questa mazzata di puro thrash con reminiscenze Venom che ci viene sbattuta in faccia da Tony Dolan e soci. Segue un’altra traccia mai edita del 1988: Last Chance degli Ironheart, (band di Reading formatasi nel 1980) ed infatti ci si rituffa nei classici ritmi NWOBHM senza via d’uscita così come nella successiva The Watcher dei  JJ’S Powerhouse anch’essa inedita e registrata quest’anno. I Blood Money, nati dalle ceneri dei Wolfbane nel 1983 e che si fregiarono del contratto con la Ebony records, furono, secondo le loro parole, il primo gruppo di thrash metal che siglò un contratto con un’etichetta NWOBHM. Il brano che li vede protagonisti (I Was Wrong) tratto dal loro demo tape del 1985, in effetti è un prodromo di quello che diventerà poi il thrash definitivamente anche se nel caso mi sembrano più marcate influenze di gruppi come Venom ed Exciter. Chi invece è amante delle atmosfere patinate delle hair band losangelene troverà pane per i propri denti in Get Off Your (High Horse) inedito dei Black Rose risalente al 1986. I Distrainers invece ri-arrangiano, sempre quest’anno, il pezzo Last Rat originariamente presente sul loro demo del 1980 ed anche in quest’occasione si tratta di un brano cliché tipico di quell’inizio di decennio. A sorpresa, ed a questo punto si sprecano davvero, il pezzo successivo è un mid tempo degli svedesi E.F. Band che giustifica la propria presenza su questa compilation dicendo di essere stata l’unica band europea del periodo ad essere accettata dai pretenziosi fan inglesi!. Il pezzo, per la cronaca è Hard, Hot And Heavy, risale al 1983 e fino ad oggi era solo reperibile in un’altra compilation: Their Finest Hours del 2003.  La penultima traccia è dei Burner, si intitola Old Enough To Know Better, è del 1984 e non è mai apparsa prima da nessuna parte, parte con un bel riff graffiante di chitarra che fa poi da colonna portante per tutta la durata del brano, sicuramente uno degli episodi migliori di questa compilation. Si chiude con Pigfeeder dei Deep Switch del 1986, presente finora solo nel mega raro Lp Nine Inches Of God, brano alquanto strano che al suo interno riesce a far convivere atmosfere narrative con schitarrate british metal vecchio stampo. Probabilmente, data la particolarità di questo CD, il modo migliore per chiudere un’opera del genere.

Il booklet è in linea con la proposta sonora della compilation, ovvero difforme dal consueto, pare che ogni gruppo abbia sfruttato in maniera completamente autonoma il proprio lo spazio a disposizione, quindi vi si trovano di caso in caso foto d’epoca, cenni di storia, brevi cronache, anticipazioni etc. etc.
Se vi interessa immergervi nelle putride viscere della NWOBHM e (ri)scoprire dei gruppi oscuri datevi da fare e mettete le mani su questo lavoro, per quelli che invece vogliono farsi un’idea di quel leggendario movimento che scosse il mondo della musica e che proiettò al successo internazionale i propri luogotenenti dal nome altisonante di Saxon, Iron Maiden, Def Leppard, Diamond Head e compagnia (mi fermo qui), si rivolgano altrove.

Stefano “Steven Rich” Ricetti                   

TRACK LIST:
1. Bronz / Chris Goulstone – Fugitive
2. Pagan Altar – Flight Of The Witch Queen
3. Ground Attack – Motorbike Song
4. Agony Bag – Venus Flytrap
5. Soldier – Natural High
6. Atomkraft – No Escape
7. Ironheart – Last Chance
8. JJ’s Powerhouse – The Watcher
9. Blood Money – I Was Wrong
10. Black Rose – Get Off Your (High Horse)
11. Distrainers – Last Rat
12. E.F. Band – Hard, Hot And Heavy
13. Burner – Old Enough To Know Better
14. Deep Switch – Pigfeeder (Bonus Track)   

Ultimi album di AA. VV.