Recensione: Toy Soldier

Di Francesco Maraglino - 12 Novembre 2009 - 0:00
Toy Soldier
Band: Salute
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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74

Mikael Erlandsson, cantante dei melodic rockers svedesi Last Autumn’s Dream, titolare di dischi molto apprezzati da pubblica e critica di settore come il recente “Dreamcatcher“, evidentemente non del tutto appagato dalla pur prolifica produzione della sua band principale, ha dato vita, con questi Salute, ad un side-project che vede al suo fianco il chitarrista-bassista e produttore Martin Kronlund (Gypsy Rose), il batterista Imre Daun (Don Patron) ed il tastierista Dan Helgesen.

“Toy Soldier” è il titolo del platter d’esordio della nuova band, e vede i Salute collocarsi, coerentemente con gli orientamenti artistici della band “madre”, nell’ambito della migliore tradizione dell’AOR scandinavo o comunque europeo, e dunque dalle parti di formazioni come Europe, Da Vinci e Fair Warning, senza trascurare gli inevitabili rimandi “ottantiani” a seminali formazioni d’oltreoceano come Bon Jovi e Stryper.

Né è dimostrazione “Lost In A Dream”, che apre l’album, del quale rappresenta la migliore song: si tratta di un magistrale rocker guidato da un riff circolare a cura dell’ascia di Martin Knonlund, ed incentrato su melodie solari e molto “acchiappanti”, interpretate eccellentemente in un bel gioco di cori, ed impreziosito da un buon solo di elettrica.
La voce di Mikael Erlandsson ricorda molto quella di Jon Bon Jovi, e proprio il singer del New Jersey appare il faro che guida la band nella successiva “Cheated”, nei percorsi di un rock’n’roll frizzante e molto, molto catchy che rappresenta la prevalente cifra stilistica di “Toy Soldier“.
Proprio la title-track ci ripropone, infatti, la bellezza di un rock lineare ed allegro, che ritorna anche in “Dinamite”, “It’s My Time” e “Steel Desire”, appena un po’ più hard. Si tratta di canzoni in cui non vi è una singola nota fuori posto, ma che si trovano pericolosamente sul confine a volte indefinito tra AOR e pop.

Sono un naturale esempio di ciò anche ballate come “I Really Want You In My Life” e “Yesterday’s Always Been Gone”, certamente frutto di un songwriting sopraffino ed arrangiate, suonate e cantate con gusto e classe inattaccabili, ma francamente con una quantità di zucchero eccessiva, tale da rischiare di mandare in coma diabetico gli ascoltatori!
Non si avventurano in territori più sostenuti neanche “Follow The Sun”, pop-soul-rock reso ancora più gradevole dall’organo sullo sfondo che ne arricchisce di gustose sfumature cromatiche il suono, né i midtempo “Running Away With You”, di stampo Hard/AOR, e “Be A Star”, decisamente pop-rock.
In mezzo a tutti questi suoni edulcorati, si staglia come esempio equilibrato di rock “maturo” l’impeccabile “I Am Your Prisoner”, un mid-tempo aperto dalle tastiere e guidato da belle chitarre protagoniste di riff ed assoli di gran pregio, al pari dell’evocativo chorus.

In conclusione, “Toy Soldier” è un platter adattassimo a chi voglia passare cinquanta minuti alle prese con suoni cristallini, melodie e ritmi solari ed orecchiabili, ma che risulterà fin troppo facile ascolto per chi all’AOR/melodic rock chiede che le piacevolezze di cui sopra siano innestate in un contesto maggiormente hard, nel quale spicchino non solo cuore (spezzato, naturalmente) e classe, ma anche qualche “attributo” in più.

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Tracklist:

01. Lost In A Dream
02. Cheated
03. Toy Soldier
04. I Am Your Prisoner
05. Dynamite
06. I Really Want You In My Life
07. It’s My Time
08. Follow The Sun
09. Running Away With You
10. Steel Desire
11. Be A Star
12. Yesterday’s Always Been Gone

Line Up:

Mikael Erlandsson – Voce  / Tastiere
Martin Kronlund – Chitarra / Basso
Imre Daun – Batteria
Dan Helgesen – Organo

 

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