Recensione: Tra L’Assurdo E La Ragione
Tornano i Biglietto Per L’Inferno.
A distanza di trentacinque anni dalla pubblicazione de Il Tempo Della Semina torna uno dei complessi storici della scena progressive rock italiana, uno dei nomi che si elenca sempre tra i primi quando si vuole contare sulle dita di una mano l’eccellenza di quella che è stata una scena più unica che rara.
Ancora una volta i Biglietto Per L’Inferno hanno fatto qualcosa di spiazzante: forti della presenza dei membri storici Giuseppe Cossa, Mauro Gnecchi e di Baffo Banfi affiancati dai nuovi musicisti Renata Tomasella, Ranieri Fumagalli, Carlo Redi, Enrico Fagnoni, Franco Giaffreda e dalla cantante Mariolina Sala, la scelta è stata quella di selezionare i brani migliori della band e metterli tra le mani del genere che ha sempre cullato il progressive rock, il folk.
Tra L’Assurdo E La Ragione è il risultato di questa coraggiosa operazione: in nove tracce la band ricostituita propone otto classici, estratti per lo più dall’omonimo album di esordio e un inedito. Il risultato finale sono quasi quaranta minuti di ottima musica che, paradossalmente, può essere più difficile da assimilare a chi già conosce le versioni precedenti di queste canzoni.
Infatti, il segreto per apprezzare meglio questo disco è proprio quello di non cedere alla tentazione di fare sin da subito paragoni con la versione originale dei brani, ma di abbandonarsi ai nuovi arrangiamenti, freschi, raffinati e ricchi. Da questo punto di vista, il primo impatto con i Biglietto Per L’Inferno Folk può essere spiazzante: ci si trova a confrontare delle tracce, soprattutto quelle del primo album, inizialmente ruvide, scarne e violente con le sue omologhe più edulcorate, ricche di rifiniture e di orchestrazioni su cui si muove con leggerezza la voce di Mariolina Sala. Se inizialmente molta della forza dell’impatto veniva affidato alle parole e alla voce di Canali, qui viene diviso questo compito equamente, tra gli strumenti e la voce, proseguendo idealmente il leggero ammorbidimento dei suoni che è iniziato con Il Tempo Della Semina.
È proprio al brano omonimo di quest’ultimo album che viene affidato il difficile compito di rompere il ghiaccio: sin dalle sue prime note sono evidenti alcune differenze con la sua versione originale, più lunga di circa tre minuti. I suoni appaiono più curati e meno grezzi, complice una migliore qualità di registrazione, mentre fanno capolino una notevole quantità di strumenti a fiato, a corda e pianoforti che accompagnano il riff aggressivo di chitarra principale che conduce l’ascoltatore fino al punto principale del brano, in cui un flauto (e non più una tastiera) porta in scena l’atteso attacco della cantante.
Con l’ingresso di Sala si verifica un ulteriore punto di distacco con il passato: le parole del testo introduttivo non vengono più snocciolate a fatica con inquietudine e con una cadenza quasi dislessica, ma sono più armoniose, sottili e leggere, dando un taglio diverso ma comunque piacevole alla traccia
Il brano successivo è invece tratto dall’omonimo album di esordio del 1975 ed è Il Nevare; qui viene maggiormente rispettata l’introduzione minimale della canzone originale, sostituendo però l’arpeggio di chitarra iniziale con un ancora più scarno suono di contrabbasso, a cui va il merito di esaltare ancora di più la voce femminile, sorretta poi dal suono della fisarmonica. In un battito di ciglia un intermezzo strumentale si impossessa della traccia e la porta lontano, trasformandola in una mazurka, per tornare poi con la stessa velocità al tema principale.
Entra in scena, allegra e ritmata, Tra L’Assurdo E La Ragione, canzone inedita dei Biglietto Per L’Inferno Folk e scritta da Canali. Si tratta di un brano dal forte impatto, la cui melodia ha il pregio di fissarsi fin da subito nella mente, cantata in modo molto espressivo, con uno stile quasi recitato come farebbero i nostrani Fiaba.
La traccia successiva proviene ancora una volta dal disco Biglietto Per L’Inferno ed è una versione strumentale e notevolmente ridotta de L’Amico Suicida; si tratta di uno dei brani più emozionanti che il gruppo di Lecco abbia composto, merito dell’unione di un testo toccante e dalla grande e violenta forza espressiva con una base musicale nervosa che riesce a catalizzare la forza delle parole. La nuova versione di questa traccia è forse quella meno convincente dell’album, nonostante il contributo di “Frate Isaia” al flauto traverso, pseudonimo con cui Fra’ Claudio, al secolo Claudio Canali, ha partecipato alle incisioni dei brani.
Il motivo per cui la nuova versione de L’Amico Suicida risulta meno convincente è che, non avendo linee vocali, perde così gran parte della sua forza espressiva, mentre gli strumenti utilizzati come la fisarmonica e i flauti contribuiscono ad ammorbidire più del dovuto il suono, che mette da parte un po’ della sua drammaticità originale.
Per contro, L’Arte Sublime Di Un Giusto Regnare che si incontra subito dopo esce fuori notevolmente abbellito dalle linee di flauto e di fisarmonica che riescono in qualche modo a contestualizzare ancora di più il brano. La forza della musica incalzante si fa apprezzare anche grazie alle linee di cantato recitare della vocalist.
Il suono di contrabbasso porta in scena Una Strana Regina, altro cavallo di battaglia dei Biglietto Per L’Inferno, canzone caratterizzata dagli arrangiamenti morbidi iniziali a cui si legano delicate le linee di cantato che, sebbene risultino inizialmente convincenti, danno poca soddisfazione nella parte clou del brano in cui vi è la personificazione dell’ipocrisia (“Sulla terra regna una regina strana,/abita in castelli formati d’ogni via,/cambia abito ogni sera/e si chiama ipocrisia”). Qui è difficile non fare un confronto con la versione cantata da Canali che, nella sua interpretazione, dona a questa parte una maggiore forza e drammaticità. Particolarmente gradevole è il successivo assolo di chitarra che, per le sue sonorità, ricorda molto i Pink Floyd di The Division Bell e, nello specifico, del brano High Hopes.
Un’altra piccola gemma di Tra L’Assurdo E La Ragione è il nuovo abito che viene fatto indossare ad Ansia: agli arrangiamenti va il merito di essere riusciti ad abbellire un brano già di per sé completo, mantenendo intatto il suo animo graffiante. Alle linee rabbiose di chitarra ne sono state aggiunte altre di flauto che culminano con un’apertura ancora più bella dell’originale, in cui un delizioso scambio tra chitarra e tastiera ricorda i primi Queen i quali, in quegli stessi anni, pubblicavano alcuni degli album che li avrebbero fatti passare alla storia.
La fine del disco si avvicina con Confessione che, anche in questo caso, conserva l’animo ruvido iniziale a cui “Frate Isaia” presta la voce per il controcanto. In verità qui appare poco convincente la voce di Sala, in alcuni punti eccessivamente “spinta” al punto da essere troppo “punk”, condendo il tutto con eccessivi vocalizzi che, nel contesto, rendono il canto troppo “sgraziato”.
Spetta alla strumentale Tarantella chiudere il disco, brano con cui i Biglietto Per L’Inferno Folk mostrano la loro abilità strumentale proponendo una classica tarantella in cui, a sorpresa, viene fatta un’incursione nella parte finale di Una Strana Regina, a tal punto da non capire più dove finisce un brano e inizia l’altro. La chiusura del disco stupisce ancora l’ascoltatore e gli ricorda che, dopo tutto, non è certo la prima volta che i Biglietto Per L’Inferno suonano folk
Silvia “VentoGrigio” Graziola
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Track list
01. Il tempo della semina
02. Il Nevare
03. Tra l’assurdo e la ragione
04. L’amico Suicida
05. L’arte sublime di un giusto regnare
06. Una strana regina
07. Ansia
08. Confessione
09. Tarantella integrale
Lineup:
Ranieri ‘Ragno’ Fumagalli
Enrico Fagnoni
Mauro Gnecchi
Renata Tomasella
Giuseppe ‘Pilly’ Cossa
Mariolina Sala
Carlo Redi
Franco Giaffreda