Recensione: Transmutation
Sono brasiliani, sono un trio, sono incazzatissimi, suonano
brutal, sono blasfemi… ma non sono i Krisiun! Abbiamo a che fare invece
con gli Ophiolatry, attivi dal 1998, con all’attivo un album alle
spalle, alle prese con il secondo lavoro in studio, questo violentissimo
Transmutation.
I nostri hanno attinto molto dallo stile dei ben più famosi
connazionali, con una proposta senza compromessi, votata unicamente alla furia
cieca, condotta quasi unicamente a velocità forsennate, o meglio, a “ridiculous
speeds”, come indicato nella biografia allegata al disco, senza la benché
minima idea di voler variare il tema, continuando incessantemente a colpire duro
sugli ascoltatori. Purtroppo, dai Krisiun, i nostri hanno acquisito per
osmosi l’atavica piattezza di fondo che non ha ma permesso loro di fare il
fatidico salto di qualità, con l’ulteriore aggravante di non possedere né il
bagaglio tecnico accumulato dai connazionali, né l’esperienza, e né la
necessaria cattiveria.
Transmutation risulta essere quindi un disco
alquanto banale, privo di particolari spunti di riflessione, composto da canzoni
fin troppo simili l’una all’altra, ben oltre il limite consentito per il genere,
scontate, senza spunti illuminanti, e pure troppo corte, tanto da sembrare buttate lì a caso. Gli Ophiolatry sono caduti nel più classico
degli errori, cioè prediligere la velocità e la violenza a discapito del
songwriting, senza risultare convincenti neanche sotto il profilo della
brutalità pura, in grado di spaventare unicamente i novizi del genere.
Quando si è preda della voglia di skippare al brano successivo
dopo appena una trentina di secondi vuol dire che non ci siamo proprio. Risulta
un mistero su come i nostri si siano accasati sotto la prestigiosa Regain
Records. Da evitare.
Stefano Risso
Tracklist:
- Parricide
- Transmutation
- Abyss Of Alienation
- Divine Stigma
- Nominating The Oxen
- Cauterization
- Urutu
- The Ghost
- Neuropsychoperverse
- Variacoes 1
- Art Of War
- G.O.D.?
- Eradicating The Paradigm
- Diabolism
- Sub-Race
- Preludio No.4