Recensione: Travelling In Travel
Provengono dalla Francia i Dysfunctional by Choice, quintetto formatosi nel 1996 nei dintorni di Parigi. Iniziano a farsi notare nel circuito underground locale in seguito alla pubblicazione nel 1998 del primo omonimo minicd autoprodotto, e solamente dopo l’uscita dei tre demo intitolati Beta, Gamma e Delta (che insieme costituiscono una trilogia) riescono ad ottenere la visibilità necessaria per poter fare il grande salto. Nel 2008 il combo francese da finalmente alla luce l’album di esordio dal titolo Travelling in Travel.
Varietà: questa è la parola chiave per descrivere i Dysfunctional by Choice. Presentati dalla casa discografica come una via di mezzo tra Tool e Faith no More (più simili ai secondi che ai primi, quanto meno per l’eterogeneità dei generi proposti all’interno del disco), il sound del quintetto transalpino verte su una miscela di sonorità diverse che vanno dal rock all’alternative e al punk, passando per influenze heavy, elettroniche e grunge. Ottima la prestazione del cantante Julien Chaillou, capace di passare senza problemi da parti più tirate in screaming a registri più pacati e melodici. Degna di nota la sezione ritmica costituita da Fabien Carouge (basso) e Francis Caste (batteria) che colpisce per la varietà e per l’efficacia delle soluzioni proposte. Buono anche il lavoro dei due chitarristi Vincent Bertellin e Julien Hekking che propongono per tutta la durata dell’album un riffing vario e preciso. Dodici sono le tracce che compongono questo Travelling in Travel per una durata totale che non supera i 37 minuti. Complessivamente buona la qualità di tutti i pezzi proposti: le composizioni scorrono tranquillamente senza cali vistosi ma, al tempo stesso, sono prive del giusto mordente e della giusta intensità per riuscire a fare presa sull’ascoltatore, nonostante soluzioni tecniche e stilistiche molto versatili e fantasiose. Tra i pezzi meglio riusciti possiamo sicuramente citare la lenta e malinconica strumentale Sleep & Learn, il folle crossover di Pimple e la monolitica Feedback Disease. Notevoli anche l’iniziale Alert e la conclusiva ipnotica Underworld.
In definitiva si può dire che questo Travelling in Travel sia un discreto esordio, piacevole e ben suonato. La grandissima varietà di generi proposti nel disco se da un lato può attirare un numero maggiore di ascoltatori, dall’altro rende il tutto molto ostico da metabolizzare e in ciò si può dire che il quintetto transalpino abbia fatto il passo più lungo della gamba. Uno dei difetti maggiori delle composizioni risiede nella mancanza di incisività e di melodie di grande effetto che possano colpire l’ascoltatore: le canzoni così rischiano di scivolare via impoverite e abbastanza dispersive. Le idee certo non mancano, anzi, forse ce ne sono anche troppe e già discretamente sviluppate. Per il futuro si tratterà solamente di colmare queste lacune e affinare il proprio stile, e siamo sicuri che questi Dysfunctional by Choice ci potranno stupire con la prossima uscita.
Lorenzo “KaiHansen85” Bacega
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Tracklist:
01. Fog
02. Alert
03. Travelling in Travel (Out of Trap)
04. Optimum
05. Sleep & Learn
06. Feedback Disease
07. Iced Bed
08. Non reached Lights
09. Pimple
10. Cut
11. Gotham
12. Underworld
Lineup:
Julien Chaillou – Vocals
Vincent Bertellin – Guitars
Julien Hekking – Guitars
Fabien Carouge – Bass
Francis Caste – Drums