Recensione: Tributo di Sangue
Secondo full-length per questi agguerriti ragazzi pisani, seconda mazzata tra capo e collo! I Subhuman sono una di quelle realtà sulle quali si può scommettere se si vuole violenza in gran quantità, ma anche se si pretende una band capace di maneggiare i propri strumenti in maniera impeccabile. La lingua italiana poi, oltre che scelta coraggiosa, suona del tutto amalgamata col contesto sonoro dei Nostri, che mescolano a pari merito thrash e death metal, per un risultato davvero incontenibile.
Dicevamo che la forza bruta è la principale arma della quale si servono i Subhuman, ma andando ad ascoltare più attentamente questo “Tributo di Sangue”, si palesa molto facilmente la volontà da parte della band di apparire classici, ma allo stesso tempo non scontati e quindi abbastanza personali. Le strutture dei brani sono certamente immediate, ma soprattutto a livello chitarristico la formazione pisana dimostra un livello di preparazione piuttosto elevato. Infatti le due asce, che corrispondono ai nomi di Matteo Buti ed Elia Murgia, si dimostrano come un vulcano di idee pronte ad asplodere in maniera tagliente e deflagrante; la produzione del disco è azzeccatissima in questo senso, perché con la sua pulizia enfatizza e non penalizza un riffing piuttosto variegato e, inoltre, fa in modo che anche il lavoro di batteria risulti devastante, oltre che per esecuzione, anche per il tipo di sound scelto.
Tutte le canzoni appaiono di buon livello, nessuna si assesta su livelli insoddisfacenti e la band trita dall’inizio alla fine del disco. Immaginate un mix tra Testament, Kreator, At The Gates e Cannibal Corpse e più o meno avrete idea di cosa troverete in questo “Tributo di Sangue”. A completare questo affresco di brutalità c’è la voce di Fabrizio ‘Zula’ Ferzola, sempre in bilico tra scream graffianti e growl tipicamente death metal, e in queste coordinate si appoggiano le sue liriche al vetriolo. Titoli come “Tutti i Vizi Del Presidente”, “Santo Impostore”, “Il Vecchio Bastardo”, “L’Atroce Scommessa” o “Evoluzione Inversa” danno già una idea del tipo di tematiche affrontate nei brani, ma la bellezza di questo aspetto sta nelle varie metafore usate sia nei titoli, sia nei testi dei brani, così da evitare una banalità che sarebbe emersa inevitabilmente, sopratutto dato il cantato in lingua italiana.
L’unico appunto che posso fare a questo album è che probabilmente una proposta come questa è di sicuro apprezzabile e soddisfacente se si cerca un prodotto senza compromessi e dove non sono ammessi attimi di respiro o divagazioni importanti ma, se da una parte è vero che “Tributo di Sangue” è un album fatto e confezionato a regola d’arte, è forse altrettanto vero che il disco dopo le prime quattro o cinque canzoni comincia a ripiegarsi su stesso, a causa di un riciclarsi delle idee espresse già nella prima parte del disco, e ripetute senza troppa fantasia.
Nonostante ciò, siamo di fronte ad un buon disco, ben suonato e ben prodotto, che soddisferà soprattutto (e forse solo) i thrashers più oltranzisti. Per il futuro la formazione dovrebbe diversificare un po’ la propria proposta e renderla più fluida se vuole abbracciare un pubblico più ampio, ma anche per dare dimostrazione che l’evoluzione è possibile pur rimanendo ancorati alle proprie coordinate di base. Per adesso ci siamo, ma attendo sviluppi.
Sergio Vinci
Parlimone sul forum, nel topic ufficiale!
Tracce:
01. Nutrimi Ancora – 03:19
02. L’Atroce Scommessa – 04:32
03. Fassaborto – 03:23
04. In Memoria di Me – 04:08
05. Il Tuo Nome è Jack – 03:42
06. Tutti i Vizi del Presidente – 02:28
07. Il Vecchio Bastardo MMXII – 03:57
08. Evoluzione Inversa – 03:25
09. La Profezia – 06:15
10. Santo Impostore – 03:55
Durata: 39 minuti ca.
Formazione:
Fabrizio ‘Zula’ Ferzola: Voce
Federico Fulceri: Basso
Francesco Micieli: Batteria
Matteo Buti: Chitarra
Elia Murgia: Chitarra