Recensione: Trust
Arrivano direttamente dalla gloriosa tradizione aor germanica questi Jaded Heart, attivi da ormai quattordici anni (prima sotto il monicker Tax) sotto la guida del singer Michael Bormann, già con Bonfire e Letter-X, vantano un invidiabile carriera fatta di concerti e buone vendite, soprattutto in patria e nell’onnipresente Giappone.
Trust è il quinto album e si presenta inevitabilmente come la tradizione impone: un lussuoso aor di gran classe, pomposo e arrembante, nonché ricco di sfumature e soluzioni tali da non rendere il prodotto noioso, né, tuttavia, lungimiranti al punto da far gridare al miracolo.
In effetti le influenze dei maestri Dokken e Fair Warning sono pressoché obbligate, e ai Nostri è veramente impossibile riuscire a scrollarsi di dosso il fardello di un sound che è ormai lo stesso da oltre vent’anni.
Peraltro non credo che sia un grosso problema per Bormann e soci, evidentemente soddisfatti della propria musica e indifferenti alle polemiche di si aspetta la novità dall’hard rock. Non può esserci freschezza compositiva in un genere che non prescinde dall’armonia e dalla melodia di certe trovate, e i Jaded Heart questo devono saperlo bene. I cliché ci sono tutti, dai tradizionali cori (spesso a cappella) al riffing ruggente e praticamente sempre fondamentale, dalla sezione ritmica che fa quadrato intorno alla melodia staripante di ogni brano al rituale della ballad smielata. A farcire il tutto, poi, ci pensano i molteplici innesti di cui si parlava all’inizio: è quasi suggestiva l’atmosfera a la Queensryche della titletrack, e sono freschissimi gli echi Guns’n’Roses di “Let It Rain”.
Apprezzabilissima, quindi, la poliedricità di Bormann nel sapersi destreggiare tra l’hair metal di “Love Is Magic” – che mi ha ricordato molto il Bryan Adams dei bei tempi – e quello scherzo-rock di “Sweet Summertime”, in cui gospel e country rock si mescolano in un turbinio di sensazioni.
Il resto, ormai, è scuola, e come un’insegnante non si stanca mai di sentire la lezione finché questa è ben recitata, neanche i fan dell’aor si stancheranno mai di riscoprire la loro musica preferita.
Tracklist:
- Anymore
- Feels Like Home
- Healer
- Burning Heart
- If I Lose
- Trust
- Masquerade
- Let It Rain
- Love Is Magic
- Sweet Summertime
- Hating You
- Jaded
- Give It Back