Recensione: Trust Your Soul
Italiani, popolo d’esploratori ed inventori, ma anche di lungimiranti scopritori di talenti.
Ne è la riprova questo secondo lavoro degli ucraini Sunrise, licenziato dalla nostrana Heart Of Steel Records/Emmeciesse (sempre più attiva nel promuovere nuove realtà musicali).
“Trust Your Soul”, segue a distanza di tre anni la pubblicazione del debutto (“Liberty”, edito dalla Metalism Records ), e ci colpisce positivamente con le prime frecce che estrae rapidamente dalla sua faretra: la voce del singer e co-fondatore della band, Konstantin ‘Laars’ Naumenko (insieme a Vitaliy ‘Kiirk’ Petrichenko), l’ottima produzione ed il senso melodico spiccato ma mai inibente per la carica esplosiva e prettamente metal della band.
La title track possiede un ottimo refrain, un arrangiamento curato e dei solos molto “ragionati”. Forse uno dei piccoli limiti della band sono proprio le prestazioni soliste dei due axemen, ma torneremo su questo argomento tra qualche riga.
Il secondo brano, anonimo e spersonalizzante, vanifica la buona impressione che avevamo ricevuto dalla traccia posta in apertura.
“All This Time”, è un classico brano power, manifesto di velocità, orpelli tastieristici e linee vocali semplici da memorizzare e impossibili da cantare. Un compito tanto ben svolto quanto inutile.
“You And Me” insinua in noi il primo sospetto. La band rallenta, proponendoci un power metal decisamente più originale e potente, dove la band tutta si rende protagonista di un ottima prestazione.
Un piccolo velo è steso dal solo, alquanto calibrato, ma spudoratamente troppo didattico. Chitarristicamente parlando, plettrate troppo “staccate”, un freddo vibrato e nel complesso poco espressivo, nonostante l’intenzione evidente di trasmettere emozioni evitando lo scontato solo “tollkiano”, o ancor peggio le twin guitars in stile power tedesco.
I primi trenta secondi di “Man In The World” palesano la stima che i nostri ucraini hanno verso i bambini di Bodom, per poi stabilizzarsi su un “semplice” brano power sparato a tutta velocità, con un solo non all’altezza dell’ottima linea vocale.
Con la ballata “Love Will Set You Free”, i nostri amici indugiano troppo nell’autocelebrazione, un ottimo brano dai ricchi spunti e dalle ottime idee, diventa un mattone di oltre otto minuti.
Citiamo “Hey!”, la formula che dovrebbero perseguire, il brano identificativo della loro musicalità, un brano in cui si dimostrano maturi e coraggiosi. Un pezzo stupendo, arrichito paradossalmente (viste le precedenti prestazioni) da uno dei soli più belli sentiti tra le recenti uscite discografiche.
Tra brani-fotocopia di “Hunting High and Low” e canzoni che si discostano dai soliti stereotipi power, arrivamo alla fine del disco, chiuso dalla bonus track cantata in lingua madre.
Il sospetto insinuato poco sopra, è ora una realtà.
La band ha idee, ha i mezzi, ha talento, ma non si applica! Sembra adagiarsi su idee scontate e formule collaudate, trovando solo sporadicamente il coraggio di provare la stoccata vincente. E spesso, vincente lo è davvero.
Concludendo, i Sunrise sono un gruppo potenzialmente buono. Ascoltare il loro disco è come guardare il cielo grigio durante un temporale, intravedendo qua e là il sole che si fa breccia tra le coltri.
Quando il cielo sarà completamente sgombro, probabilmente staremo ascoltando il capolavoro dei Sunrise.
Per ora, concediamo la nostra fiducia alla band di Kiev e prestiamo orecchio al loro buon album, sperando in futuro di non dover aprire l’ombrello.
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Tracklist:
01. Trust Your Soul
02. All This Time
03. You And Me
04. Man In The World
05. Love Will Set You Free
06. Dreamer Online
07. Hey!
08. Relax
09. Tell Me Why
10. Forgotten Secrets
11. Invisible Place
12 Duh Vsesvitu (The Spirit Of Universe) – Bonus Track
Line Up:
Konstantin ‘Laars’ Naumenko – voce
Vitaliy ‘Kiirk’ Petrichenko – chitarra
Alexander ‘Narayan’ Rudnev – chitarra
Eugene ‘Dresden’ Kostyukevych – basso
Sergey ‘Serj’ Moroz – batteria
Eduard ‘Eddie’ Fefer – tastiere