Recensione: Tug of War

Di Eugenio Giordano - 17 Agosto 2003 - 0:00
Tug of War
Band: Enchant
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
82

Sesto lavoro sulla lunga distanza per i tedeschi Enchant che ormai possono essere considerati delle vere prime donne del prog europeo, sia per la continuità e la dedizione della loro proposta musicale, sia per la straordinaria qualità tecnica dei loro dischi che hanno negli anni migliorato progressivamente fino a raggiungere livelli altissimi. Se avete seguito la carriera dei nostri sapete come il gruppo sia sempre stato capace di muoversi con agilità al confine di generi come il metal e il rock progressivo disegnando uno stile melodico e allo stesso tempo graffiante praticamente unico nel suo genere, la grande affinità per le melodie unita ad architetture sonore raffinate e complesse hanno sempre contraddistinto la musica del gruppo e negli anni questi aspetti sono stati maggiormente ampliati. Gli Enchant con questo nuovo “Tug of War” si cimentano in una prova molto articolata e maggiormente ambiziosa rispetto alle soluzioni accessibili del precedente “Blink of an Eye” recuperando le strutture del disco “Juggling 9 or Dropping 10” e in parte mantenendo il mood oscuro e malinconico che ha caratterizzato le ultime produzioni dei nostri.

Il disco si apre con la superlativa “Sinking Sand” che mostra subito il lato più prog del gruppo, ottima l’interpretazione delle linee di chitarra a in generale la struttura ritmica del brano che si evolve in vari cambi di tempo, insomma un pezzo di forte valenza tecnica e strutturato in maniera ambiziosa su sette minuti di durata. La title track non meno interessante riporta il gruppo a refrain melodici dal sapore malinconico, come al solito il brano si sposta rapidamente tra ambienti metal e soluzioni rock molto articolate mantenendo un mood compatto ed elegante come solo gli Enchant hanno saputo creare negli ultimi anni. Con “Hold the Wind” il gruppo si sposta in atmosfere psichedeliche di chiara origine rock, ma non mancano anche in questo caso i refrain melodici delle linee vocali che riallacciano bene le strofe ai ritornelli comunque senza scadere in soluzioni banali o di facile ascolto. Gli Enchant sono anche dei grandiosi song writers e lo dimostrano con il capolavoro “Beautiful” un brano di classe suprema, tra parti pianisitche e linee vocali vibranti i nostri partoriscono uno slow tempo progressivo dal grandissimo impatto emozionale, insomma il gruppo dimostra di saper sempre colpire nel segno anche sui brani rallentati. Ottima la successiva “Queen of the Informed” che incendia nuovamente il disco seguendo da lontano la falsa riga dei Queensryche di “Promised Land” fondendo ottime melodie vocali a strutture ritmiche oscure e complesse dal forte impatto sonoro, la tecnica del gruppo emerge immediatamente dai solchi di questo brano. Il rock progressivo di “Living in a Movie” porta il gruppo indietro nel tempo al primo periodo della loro carriera ma ampliando maggiormente la portata della composizione, anche sotto questo aspetto gli Enchant si dimostrano molto maturati in questo frangente. Con “Long Way Down” i nostri si riallacciano al disco precedente scegliendo un refrain molto azzecchato nel ritornello senza spingersi troppo in arrangiamenti progressivi che potrebbero distrarre l’ascoltatore dal tiro del brano. Stesso discorso per “see no evil” anche se qui il gruppo si cimenta in un brano più complesso e dal vago sapore psichedelico riscoprendo lo stile del prog rock degli anni che furono, anche qui gli Enchant viaggiano a gonfie vele mostrando tutto il loro talento. Ottimo il lungo strumentale “Progtology” che in quasi sette minuti mostra l’anima più progressiva del gruppo, qui troverete una notevole lezione di tecnica esecutiva e se qualcuno tra voi ama particolarmente la musica tecnica questo brano da solo giustificherebbe l’intero acquisto. Eccellente, un letterale capolavoro, la conclusiva “Comatose” conferma la massima ispirazione e il grande talento degli Enchant, qui abbiamo una vera fusione di tutti gli elementi della musica del gruppo, parlo di melodia, tecnica, arrangiamenti eleganti e precisione, a generare quasi nove minuti di raffinatissimo prog da incorniciare.

In conclusione se già conoscete gli Enchant andate a colpo sicuro con questo nuovo “Tug of War” e nel caso in cui qualcuno tra voi non li avesse ancora conosciuti, questo disco è certamente la migliore occasione per colmare una imbarazzante lacuna.  

01. Sinking Sand
02. Tug Of War
03. Holding The Wind
04. Beautiful
05. Queen Of The Informed
06. Living In A Movie
07. Long Way Down
08. See No Evil
09. Progtology
10. Comatose

Ultimi album di Enchant

Band: Enchant
Genere:
Anno: 2003
82
Band: Enchant
Genere:
Anno: 2002
60