Recensione: Turbo Metal

Di Stefano Ricetti - 27 Aprile 2009 - 0:00
Turbo Metal
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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57

Nella musica, estremizzando, esistono due tipi di approccio: quello dall’attitudine “Fuck You” a la Motorhead e quello più ricercato per palati fini a la Dream Theater, solo per fare un esempio. I Destroy Edgebone di Pordenone, attivi dal 2005 e al Loro secondo demo dopo World Is Beautiful…(‘Cause Is Rotten) del 2006, appartengono fieramente alla prima scuola di pensiero.

Halfwit Nightmare, fra incursioni a la Motorhead/Sodom e una pronuncia inglese da codice penale da parte del singer Dema Ictus spacca alla grande, puntando al sodo senza fronzoli di sorta. La successiva Death Runs Fast vede ancora il Mammuth friulano all’opera con una song che coniuga l’attitudine Punk dei Nostri con l’HM più veloce proposto dal gruppo di Lemmy, tanto per NON cambiare. Turbo Metal, la title track, schiaccia l’occhio ai vecchi Venom e costituisce la classica killer song da pogo indiavolato nei concerti grazie a un chorus di facile presa. Inizia con un bel rutto condito da un’espressione che non lascia dubbio alla provenienza geografica dei Destroy Edgebone il pezzo di chiusura: Holy Beer (Kill The Analcoholic Beer) suona a metà fra Ramones e Tankard

Se il demo d’esordio poteva contare sulle attenuanti del caso, Turbo Metal ha il dovere di significare un’evoluzione, che c’è stata solo in parte, specificatamente nella produzione. Lo scollamento dei vari strumenti fra loro permane come caratteristica fondamentale dei Nostri e il songwriting non ha avuto l’impennata che ci si aspettava. Ed è un peccato, perché i friulani dimostrano di crederci e di far le cose per bene, a partire dal booklet, molto ironico e curato, fino ad arrivare al packaging, di livello.

Far casino e divertirsi nella musica è fondamentale ma è altrettanto vero che un minimo di crescita ce lo si deve porre come obiettivo. Ma probabilmente ai ragazzi basta soddisfare la fame di Metallo del Pordenone Mosh e del resto non frega molto, in barba ai predicozzi vari.     

Destroy Edgebone: quando la rozzaggine HM prende il sopravvento e il grezzo detronizza il “fino”, peraltro volutamente.       

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

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Tracklist:
1 – HALFWIT NIGHTMARE
2 – DEATH RUNS FAST
3 – TURBO METAL
4 – HOLY BEER (KILL THE ANALCOHOLIC BEER)

Line-up:
Dema Ictus: vocals
Iron Liso: guitars
Piero Mammut: bass
Paul “Cic” Betamoto: drums

 

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Genere:
Anno: 2008
57