Recensione: Tutto ciò che sento mi disturba
Spesso capita che pensando al panorama rock italiano vengano in mente i soliti nomi noti quali Ligabue e Vasco Rossi o i più alternativi Marlene Kunts e Afterhours e che le sensazioni suscitate dai suddetti personaggi non siano più fresche e coinvolgenti come un tempo. Allora si sente la necessità di qualcosa di nuovo e genuino, qualcosa che senza stravolgere le regole del gioco dia quella scossa che i “vecchi eroi” non riescono più a dare. Come fare? Facile: cercare nell’underground. Già, nonostante la scena italiana sia apparentemente statica (almeno in superficie), esistono moltissime band valide che aspettano solo un po’ di visibilità e nel frattempo faticano, e non poco, per crearsi un minimo di spazio. Ovviamente appartengono a questa categoria i milanesi Messuria: cinque ragazzi dediti ad un rock molto coinvolgente e dalle molteplici sfumature che abbraccia in egual misura le sonorità dell’ l’hard rock-grunge stile Sound Garden e il rock mai banale di band italiane come Movida o Karma. Le capacità tecniche non mancano di sicuro e neanche la verve creativa (molto interessanti i testi), così le quattro tracce proposte come promo di un album già pronto e, speriamo, di prossima uscita ci mostrano di che pasta sono fatti i nostri. Ad aprire le danze è la ruvida e al contempo melodica Supernova: Alex si mette subito in luce con i suoi taglienti “giochetti” vocali e il resto della band lo supporta con una robusta prova piena di feeling. Il risultato è un ottima song, di quelle che non si sentono mai in radio (purtroppo). A seguire troviamo Stanze, brano fresco e saltellante, con il basso bene in evidenza, che almeno nella strofa mi ricorda piacevolmente i già citati Movida per rientrare con il ritornello nel “Messuria-sound”.
Il terzo brano in scaletta è L’ultima, rock ad alta gradazione melodica con un testo sentimentale ma non sdolcinato: il classico “singolo” radiofonico che potrebbe stare in classifica per settimane. Il promo si chiude quindi con Gocce di veleno che ci riporta su territori più “rocciosi” , sconfinando un po’ nell’ heavy rock, e che mantiene inalterati il feeling e l’attitudine dimostrati lungo le altre tracce proposte. Complimenti dunque ai Messuria che riescono a non essere banali in un genere troppo influenzato dai grandi nomi e a non inglobare nel loro sound quelle influenze pop che potrebbero dare più visibilità a scapito della qualità. E complimenti alla voce di Alex (non me ne vogliano gli altri, comunque autori di un ottima prova) molto interessante ed espressiva.
Nell’attesa dell’esordio discografico vero e proprio non posso far altro che segnalarvi il sito ufficiale e consigliarvi di tenere d’occhio questi ragazzi. Tracklist: 1.Supernova 2.Stanze 3.L’ultima 4.Gocce di veleno