Recensione: Twice

Di Matteo Bovio - 15 Gennaio 2003 - 0:00
Twice
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Genere:
Anno: 2002
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70

Twice è onestamente una grande idea, in quanto con questo Mcd viene data la possibilità al pubblico di conoscere ed apprezzare due recenti realtà della scena nostrana; ma nondimeno va considerato un piccolo omaggio ai fan, in attesa dei rispettivi nuovi lavori. La Fuel Records ha infatti pensato bene di realizzare un cd-rom che, oltre ovviamente a contenere 4 brani, sia arricchito da 2 video, foto delle bands e testi delle canzoni. Insomma, un “intermezzo artistico” di tutto rispetto.

Passando alla musica vera e propria, partirei con gli Infernal Poetry, band per la quale nutro una profonda stima. Ancora una volta la prova è di qualità, sotto ogni aspetto immaginabile. Prima di tutto viene il cantato di Paolo Ojetti, sempre impeccabile, anche se in questo caso è stato usato con più “parsimonia”. Per il resto, la formula è rimasta invariata: intrecci chitarristici veramente perfetti ed eseguiti con la giusta perizia si susseguono sul tappeto ritmico del duo Alessandro Infusini (basso) e Andrea Rabuini (batteria).

In tutta onestà non trovo che i due brani qui proposti siano allo stesso livello dei migliori del loro debut, ma questo non significa assolutamente che non siano da avere. Più che altro sono quasi del tutto privi sia dei momenti più intensi, sia di quelli prettamente atmosferici, collocandosi in una sorta di terra di mezzo permanente. Abbiamo qui forse il lato più distaccato degli Infernal Poetry. Le mie preferenze vanno decisamente alla seconda “The Frozen Claws Of Winter”, dove tutta la band da il meglio di sè sia come esecuzione che come feeling.

Dare un giudizio del lavoro dei Dark Lunacy è sicuramente più difficile. Per chi non conosce la loro musica, potrei descriverla dicendo che si tratta di Gothic Death, arricchito da un uso enorme di violini a contornare strutture molto lineari. Dal punto di vista esecutivo e sonoro non è possibile avanzare alcuna critica, soprattutto per quel che riguarda le parti di batteria di Baijkal. Per quello che riguarda la musica in sè, trovo ogni tanto fuori luogo il far quadrare certe linee sinfoniche in tempi quadrati, come fa appunto la band. Sia nella prima “Defaced”, che in particolare in “Die To Reborn”, il contrasto tra l’uso melodico elementare dei violini e questo death molto lineare crea atmosfere originali; se in molti casi l’effetto è convincente, non mancano parti in cui mi viene da storcere il naso.

In qualunque caso i Dark Lunacy hanno un modo di suonare troppo personale e particolare perchè possiate accettare il mio giudizio senza la controprova dell’ascolto; e vi assicuro che ne vale la pena perchè la band anche per me è stata una sorta di scoperta. Impossibile infatti, almeno a livello di atmosfere ed emozioni suscitate, paragonarli ad un qualsiasi nome famoso.

Vi aggiungo per dovere di cronaca che i video inseriti sono per gli IP “Hell Spawn” e per i DL “Dolls” (forse ancora più stravagante e particolare della loro musica). Comprare Twice potrebbe essere un buon augurio alla scena italiana per l’inizio di questo anno nuovo, non trovate?
Matteo Bovio

Tracklist
01. The Punishment (IP)
02. The Frozen Claws Of Winter (IP)
03. Defaced (DL)
04. Die To Reborn (DL)

Line up
Infernal Poetry: Paolo Ojetti (vocals), Daniele Galassi (guitars), Christian Morbidoni (guitars), Alessandro Infusini (bass), Andrea Rabuini (drums)
Dark Lunacy: Mike (vocals), Enomys (guitars & piano), Imer (bass), Baijkal (drums)

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Genere:
Anno: 2002
70