Recensione: Twilight Of Destiny
È un esordio atteso venti lunghi anni, quello dei melodic rockers China Blue, band assemblata dal rinomato tastierista Eric Ragno (Seven Witches, Takara, Sign, Ted Poley tra le numerosissime collaborazioni), che proprio sul finire dell’anno appena concluso, ha finalmente visto la luce in maniera compiuta e definitiva.
Era il 1988 quando un giovanissimo Ragno, totalmente immerso nelle atmosfere frequentate all’epoca, iniziava a concepire con l’amico Tom Gasbarroni i brani di quello che avrebbe dovuto essere un progetto di classico AOR tipicamente arioso, tastieristico e di chiara radice ottantiana.
Come spesso accade però, il corso degli avvenimenti non seguì la traiettoria prefissata, scombinando i piani e portando al congelamento di un’idea destinata a rimanere per lungo tempo un semplice abbozzo e nulla più.
Mai dire mai, parrebbe sin scontato affermare. L’inizio del 2008 si rivelò, infatti, favorevole per la ripresa di quanto imbastito anni addietro, recando nuova linfa, conoscenze e idee adatte al completamento dell’opera rimasta interrotta.
Terminato il songwriting e raffinati i particolari, tutto ciò di cui necessitava la creatura per assumere una forma davvero credibile, erano i protagonisti più indicati a conferirle lustro e valore. Un nucleo di bravi mestieranti di indubbia bravura ma scarsa personalità?
Tutt’altro. Ecco dunque, materializzarsi una line up capace di ottemperare in modo ineccepibile ai propri incarichi, aggiungendo però quel qualcosa in più in termini di classe e talento. Tony Mills, Josh Ramos, Doug Odell e Zane Petersen (per tacere dell’onnipresente Fabrizio Grossi): una formazione ideale in cui l’amalgama d’esperienza, maestria e passione per un genere come il rock melodico, costituisse il lasciapassare per un successo pressoché garantito.
Inutile a questo punto, dichiarare ancora le coordinate stilistiche prese di mira da Ragno e compari.
I China Blue sono figli degli anni ottanta, aspetto questo evidentissimo e conclamato sin dalle note d’apertura in cui le influenze di TNT, Boston e Journey, appaiono per nulla dissimulate e nascoste, spunto per composizioni, comunque, mai eccessivamente derivative.
La sorpresa tuttavia, proviene dal valore e dall’effettiva qualità dei pezzi. Eccezion fatta per una produzione che, in taluni frangenti, avrebbe potuto essere migliore, il risultato è una tracklist poggiata su brani in cui eleganza, spessore artistico ed emozioni vanno di pari passo, suscitando il più delle volte applausi e consensi sinceri.
Atmosfere edulcorate, approcci mai votati ad una eccessiva veemenza, raffinatezza e buon gusto, sono elementi facilmente riscontrabili nell’ottima opener “What Do You Need But Love”, così come nelle seguenti “I Feeling Like Dying”, “Changing Ways” e “Crimes”, begli esempi di AOR che pacificamente arriva a noi da un epoca lontana ma che, senza troppi problemi, si rende attuale e godibile, avvolgendo nelle proprie spire ammalianti e prodighe di melodie fascinose.
Spiccano su tutto, oltre alla naturale verve del fondatore Erik Ragno alle tastiere, le doti canore del bravo Mills, finalmente a proprio agio in un album di “vero” melodic rock (ogni riferimento agli ultimi, insulsi, TNT è del tutto voluto) e, come ormai consuetudine, la classe del sempre più notevole Josh Ramos, magnifico chitarrista, da qualche tempo riscoperto dopo esser rimasto per molti anni un po’ troppo in ombra.
L’effetto è certo e l’ascolto reiterato la semplice conseguenza di un album riuscito ed in qualche modo inatteso, frutto di un’idea che, criminale sarebbe stato relegare nell’angolo polveroso dei progetti mai portati a termine.
Ed eccolo qui. L’ennesimo prodotto degno di nota di un’annata che si farà ricordare e rimarrà cara agli appassionati. ”Twilight Of Destiny” possiede tutti i crismi necessari per suscitare l’interesse di chi ama l’Aor ricco di tastiere e soluzioni ricercate.
Ed ha un merito aggiuntivo. Quello di porsi come motivo di sollievo e gaudio per i tanti fan degli ormai irriconoscibili TNT.
La voce è sempre quella, lo stile nemmeno troppo distante. Questa volta però, le canzoni sono di tutt’altra qualità…
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Tracklist:
01. What Do You Need But Love
02. I Feel Like Dying
03. Changing Ways
04. So Wrong
05. Don’t Be A Stranger
06. Crimes (Of Passion)
07. Passions
08. Movin’ On
09. Twilight Of Destiny
10. Lost
11. Take Me As I Am
12. A Last Goodbye
Line Up:
Tony Mills – Voce
Josh Ramos – Chitarra
Eric Ragno – Tastiere
Doug Odell – Basso
Zane Petersen – Batteria
Fabrizio Grossi – Basso
Ronny Smith – Chitarra
Pete Newdeck – Batteria