Recensione: Twilight Opera
1997: Stratovarius e Rhapsody partoriscono due gemme indimenticabili e irripetibili, ovvero, rispettivamente, “Vision” e “Legendary Tales”.
2009: i Sound Storm sono forse il milionesimo gruppo, in ordine di tempo, ad uscire allo scoperto con un disco che vuole omaggiare i due gruppi sacri citati poco fa.
Ebbene, ormai lo sappiamo tutti; prima di loro, un’infinità di band ha cercato di creare un qualcosa di simile per stile, bellezza o personalità. E se solo il 10% ci è riuscito (vedi Sonata Arctica, Heavenly o Dragonland), il restante 90% si è ritrovato a dover rincorrere un sogno pressochè irrealizzabile. Ma torniamo ai torinesi Sound Storm e al loro album di esordio. Twilight Opera al primo ascolto lo si potrebbe additare come uno tra i tanti, tantissimi dischi clone che non hanno niente di nuovo da regalare.
Doppia cassa martellante, riff velocissimi, assoli fulminanti, cori operistici, tastiere onnipresenti e voce che si sforza di essere simile ai vari Lione o Sammett. Ma c’è un però. Se volenterosamente lo si ascolta più volte, ci si rende conto che seppur tutti gli ingredienti che ho appena elencato siano presenti in modo netto, questi presentano un qualcosa che li rende piuttosto gradevoli. Sarà la produzione firmata, udite udite, Mika Jussila from Finnvox Studios o altro, fatto sta che Twilight Opera si lascia ascoltare, dalla classica intro meteorologica di benvenuto, alla ballad conclusiva Queen Of The Ice, dove il vocalist Filippo Arancio ricorda un po’ il Tobias Sammet delle soft song degli Avantasia. Nel mezzo, otto brani possenti, tirati o più cadenzati, molto epici e sinfonici grazie anche ad un uso frequente dei violini, che danno quel tocco maggiormente accattivante.
Mi sento di promuovere il disco dei Sound Storm con un più che sufficiente, per l’impegno, l’esecuzione e sopratutto la produzione. Rimandata la parte compositiva e personale, che seppur accettabile, risulta ancora acerba e veramente troppo aggrappata a qualcosa di già sentito svariate volte. Consiglio quindi questo disco in primis ai fanatici del power sinfonico veloce e epico. I più pignoli avranno di che lamentarsi.
Alessio “the MetalKeepeer” Meucci
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Tracklist:
1. Welcome
2. Bound to Hell * MySpace *
3. The Nightmare
4. Always Be the Same
5. Falling Star
6. Ecclesiae Iudicium
7. Torquemada * MySpace *
8. Love at Sundown
9. Me And Myself * MySpace *
10. Lord of the Blood
11. Queen of the Ice
Line-up:
Filippo Arancio – Vocals
Valerio Sbriglione – Guitars
Massimiliano Flak – Bass
Valerio Verderosa – Keyboards
Federico Brignolo – Drums