Recensione: U.V.A.
Era passato davvero troppo poco da quel bellissimo Dismembered Human Race perchè potessi scordarmi del livello di questa band. Non è stato dunque una sorpresa U.V.A. (Undisciplined Violent Aggression), demo che, a questo punto lo dico senza timore, mi porta a considerare la band come una delle migliori in assoluto all’interno del panorama italiano. Non lasciatevi ingannare dall’artwork poco accattivante: dietro la forma si nasconde, in questo caso, una ricca sostanza.
Stucchevole il suono che gli Zora, ancora una volta, hanno tirato fuori. Ben al di sopra rispetto al livello medio dei demo, potrebbe essere riutilizzato pari pari in una release ufficiale. Il che va sommato alle grandi doti tecniche del trio, che gli permettono di suonare Death / Brutal con grande energia e precisione. L’ispirazione arriva per lo più dalla grande scena statunitense, ma la capacità compositiva dei nostri permette loro di non cadere nell’eterna trappola dei clichè. Insomma, sarà “la solita minestra”, ma il sapore è delizioso.
Ricchissimi i riferimenti ai Cannibal Corpse, che vengono espressi con molta chiarezza in “Tsantsa“: la precisione chirurgica d’esecuzione e la potenza del suono permettono agli Zora di provare, senza sfigurare, un avvicinamento ai mostri sacri del genere. Più schizoide “Violating Code“, un mid-tempos ricco di cambi di tempo dove le chitarre scherzano con la sezione ritmica e disegnano una struttura anomala. Se queste sono le due tracce che più mi sono rimaste impresse, non necessariamente direi che sono le migliori: il livello medio è veramente alto e omogeneo, e il demo è da ascoltare tutto d’un fiato.
Se la prima volta ci si può “inciampare sopra”, la seconda volta lo si è cercato: a distanza di pochi mesi, questo gruppo ha sfornato due demo eccellenti, il che mi sembra più che sufficiente come garanzia di qualità. Non esiste motivo attualmente per pensare a una caduta di tono, dunque non resta che aspettare l’arrivo del meritato esordio sotto etichetta: gli Zora, con un’adeguata promozione, possono tranquillamente proporsi come una delle più competitive realtà italiane.
Matteo Bovio
Tracklist
01. Smashed Out Of Control
02. Tsantsa
03. A-Narcos War
04. Fresh Flesh
05. Violating Code
06. Main Frame Collapse [Schizo cover]
Line up
Peppe Pascale – guitars, vocals
Tato – bass
Alessandro Di Meco – drums