Recensione: Una vita per il Rock

Di Francesco Prussi - 6 Maggio 2002 - 0:00
Una vita per il Rock
Etichetta:
Genere:
Anno: 1995
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
89

Una Vita per il Rock mai titolo fu più azzeccato per questa raccolta della Strana, interamente dedicata alla memoria di Fabio e Roberto Cappanera purtroppo scomparsi per un incidente stradale,e contente tutta la storia del mitico gruppo. Per me scrivere della Strana è un onore,e se qualcuno tra i più giovani scoprirà questo grande nome dell’ Heavy rock Italiano, sarà un piccolo tributo per chi ha vissuto e sudato per la propria musica.Come già detto questa raccolta, contiene tutto la storia della Strana: quindi i due ep Strana Officina del 1984 cantato in italiano, Ritual 1987 e il full-lenght Rock’ n’ Roll Prisoner del 1988. Viaggio in Inghilterra, L’autostrada dei sogni, luna nera e l’immensa Piccolo uccello Bianco,che diventerà un classico , sono i brani dell’omonimo ep di debutto dove già emerge la classe compositiva del gruppo.Mentre con il secondo Ep Ritual il sound si irrobustisce diventando più heavy ed il risultato sarà: l’up tempo roccioso di The Ritual la veloce Gamblin Man, la splendida ballad Unknown Soldier, dove risalta la calda voce del grande Bud, mentre l’heavy di Metal Brigade, chiude questo splendido lavoro che porterà alla realizzazione del loro primo full-lenght album completo Rock’n’ Roll Prisoner. Il disco uscirà nel 1988 ed è uno dei dischi più belli della storia del metal italiano.Una voce malefica introduce King Troll un roccioso heavy rock suonato alla grande con un riff di chitarra irresistibile ed un ritornello che si stampa in testa e non esce più. Segue War Games, pezzo assai suggestivo dove le tastiere accentuano maggiormente la linea melodica, stupendo è l’assolo del bravo Fabio Cappanera. I ritmi si fanno più sostenuti con The kiss of death, pezzo assai veloce con un lavoro di chitarra notevole. Mentre Black Moon (versione Inglese del pezzo Luna nera, sull’ep d’esordio) è una splendida power ballad suonata con un feeling quasi triste.Grande interpretazione vocale del Bud. Da antologia l’assolo di chitarra, brano splendido. Mentre con Rock e Roll Prisoner emergono le radici rock-blues del gruppo. Il brano seguente Burning Wing’s non è che la traduzione di Piccolo Uccello Bianco,che però sulla raccolta non troverà spazio per via della durata del cd. Falling Star e la veloce Don’t Cry, chiudono questo lavoro senza età.Che dire altro se non che in questo cd sono contenuti quasi ottanta minuti di pura emozione messa in musica .Non so se il disco sia di facile reperibilità ( usci nel 1995) ma se vi capita a tiro non lasciatevelo sfuggire.La Strana continuò anche dopo la tragedia con il figlio e nipote di Roberto.Nel 1999 Bud Ancillotti tornò con il progetto Bud Tribe e l’ottimo On the Warpath, ma il nome del gruppo è rimasto fermo ed è entrato nella leggenda.Io spero vivamente che prima o poi il nome della Strana torni ancora a splendere come un tempo. Heavy Metal Rock io non Ti Scorderò.
Grazie Ragazzi.
Franco Spruss

Discografia
Strana Officina- Ep 1984
Ritual Materiali Sonori 1987
Rock ‘N’ Roll Prisoner Metal master 1988
Una vita per il rock Officina studio 1995

Formazione
Fabio Cappanera -Chitarra
Roberto Cappanera – Batteria
Daniele Bud Ancillotti Voce
Enzo Mascolo Basso
Marcello Masi Chitarra solo su Strana Officina

Ultimi album di Strana Officina

Genere: Heavy 
Anno: 2019
73
Genere:
Anno: 2007
91
Genere:
Anno: 1987
90