Recensione: Undeclinable Ways

Di Nicola Furlan - 10 Giugno 2024 - 3:45

È passato un lustro dall’uscita del primo album autoprodotto “Songs For Sad And Angry People” e molte cose sono cambiate a livello musicale per i nostrani Partinico Rose. Il nuovo e secondo disco della loro carriera, “Undeclinable Ways“, esce per Earache Records, un’etichetta famosa per il suo fiuto nel riconoscere talenti. Questa casa discografica, che ha lanciato la primigenia scena grind/death di inizio anni Novanta, ha abbracciato vari generi e orientamenti artistici, dalla musica elettronica al metal sperimentale fino al rock contemporaneo.
Il disco è stato registrato nel 2022 presso i Sotto il Mare Studios sotto la supervisione di Luca Tacconi, il quale ha saputo far emergere con grande perizia la pulizia di un parco suoni che riflette il profondo intento espressivo del quartetto siciliano.
Che evoluzione ha avuto la band? Possiamo dire che “Undeclinable Ways” è nato con grande entusiasmo e curato con dedizione e passione. Il disco ha una forte carica emotiva e alterna momenti di grande pathos dalle tinte malinconiche ad altri più arrabbiati, dove emerge la forte personalità della band.
Le trame compositive si sviluppano in una sorta di alternative rock tinto di post-punk. Il sound esclusivo dei Partinico Rose può ricordare i Datura e gli Anathema più orientati al rock, senza escludere qualche richiamo alla scena grunge più caustica di inizio anni Novanta e, come accenna sopra, al pulsante battito di chiara matrice post-punk. Elegantissimi gli innesti di violoncello per mano della turnista Martina Monaca che creano un’atmosfera molto coinvolgente ed elegante. Questo contrasto tra eleganza e impatto che i Partinico Rose riescono a creare è davvero ricercato e difficilmente trovabile sul mercato, segno dell’esclusività di questo nuovo full-length.
I testi offrono uno spaccato della società contemporanea, priva di sensibilità verso il prossimo, dove il contesto, soprattutto comunicativo, spinge i “maiali da tastiera” (e non solo) a prendersela con i più deboli. Si trattano anche i temi di violenza sulle donne e, in generale, ciò che viene narrato arriva dritto, grazie al cantato espressivo di Vincenzo Cannizzo. Possiamo definirlo un vero e proprio urlo di rabbia e dolore verso un atteso destino che crolla nell’accettazione del ‘male contemporaneo’. Il messaggio è forte e la band è riuscita, anche qui, ad esprimere al massimo se stessa.
In definitiva, “Undeclinable Ways” esprime perfettamente, già dal titolo, il profondo significato che la sua musica vuole comunicare. Se anche voi siete nauseati dal mondo di questo ventunesimo secolo, provate a fare vostra questa creatura musicale che pulsa di riscatto. E lo fa con grandissimo cuore!

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