Recensione: Underworld Collection – Chapter 1 : Collision
Il maestro Gabriele Bellini è un chitarrista toscano con al suo attivo numerose iniziative musicali, tra i quali ricondiamo i metallers Hyaena di Metamorphosis, il progetto P.A.S.E. ed il “supergruppo” underground Pulse – R, oltre che alcuni lavori in qualità di solista.
Questa volta Bellini propone il progetto Underworld Collection, qui al suo capitolo primo, intitolato Collision, nel quale si prospetta come mentore di quattordici talenti sommersi del rock tricolore.
La maggior parte delle proposte di questo CD antologico si pone nel solco di suono iper tecnico e virtuosistico, intricato ma quasi sempre pure incisivo e possente.
E’ il caso, ad esempio, dell’avvincente Cerebral Input dei Synthesis of Synapse, con i suoi passaggi cinematici in cui si alternano accelerazioni metal e sprazzi più rallentati.
Anche Cybertron Destruction degli S.C.I.B. si erge vigorosa, funambolica e a tratti oscura; altrettanto energica si rivela Digital Violence dei Bug, resa aggrovigliata anche da velocissimi arzigogoli sonici.
Nell’ambito di un complesso prog metal strumentale si pongono pure Spritze degli Sguanci, nella quale si distinguono basso e percussioni in un tessuto sonoro pieno di cambi di ritmo ed atmosfere, Curious Snake di Luca Rossi, e le più catchy Reborn dei Vanmod e The Sacrifice Death di Mirko Capitani.
Un arrembante suono progressive viene proposto pure da Pasquale Bianco e dalla sua Desperation, preceduta però da un’aura arabeggiante, nonché da Alessandro Gatti con State of Mind, carica di elettronica ed elettricità dotate di maggiore cattiveria.
Si differenziano all’interno del magma sonoro incandescente sopra descritto l’inquietante, tetra e sospesa Modulator-Demodulator proposta da Maximilian Gallorini, le eleganti Wild Mustang’ Heart di Federico Malloggi, contraddistinta dal suono caldo della chitarra acustica e Pattern of the Beings dei Debireon, ritmata e vivace e qualificata dal timbro sia dalla sei corde elettrica che da quella acustica.
Andrea Campani con Ceuta svolge, altresì, suggestioni acustiche piene di sfumature world sia latine che mediorientale, mentre Mirko “Bassbreaker” Serra con la sua D A D E si fregia di influssi funky ed elettronici.
Il primo capitolo di Underworld Collection, insomma, si offre come una sorta di catalogo, invero stimolante, di musicisti che hanno sicuramente talentuose frecce nella propria faretra artistica, risultando di per sé piacevole per chi ama una musica eclettica e strumentale, e fa ben sperare per il futuro dei singoli e per i prossimi capitoli di questa iniziativa antologica.
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Tracklist:
01. Cerebral Input – Synthesis of Synapse
02. Cybertron Destruction – S.C.I.B.
03. Digital Violence – Bug
04. Modulator-Demodulator – Maximilian Gallorini
05. Spritze – Sguanci
06. Wild Mustang’ Heart – Federico Malloggi
07. Pattern of the Beings – Debireon
08. State of Mind – Alessandro Gatti
09. Reborn – Vanmod
10. The Sacrifice Death – Mirko Capitani
11. Curious Snake – Luca Rossi
12. Desperation – Pasquale Bianco
13. Ceuta – Andrea Campani
14. D A D E – Mirko “Bassbreaker” Serra