Recensione: Uninvolved
Nati nel 2007 in quel di Pisa, gli Evergaze Eternity sono un gruppo relativamente giovane che si affaccia per la prima volta sull’affollato panorama gothic metal.
La band è così composta:
– Marco Ribecai (basso e chitarra)
– Dave Simeone (batteria)
– Valeria Salerno (voce)
– Giovanni Ferranti (tastiere)
Prendendo spunto da realtà già affermate (su tutti è evidente la forte influenza esercitata sui nostri dai celeberrimi Lacuna Coil), i ragazzi danno vita al loro primo full-length denominato “Uninvolved”, prodotto da Spider Rock.
Come si diceva in precedenza, il genere suonato è un classicissimo gothic metal con voce femminile, che richiama quanto fatto da Cristina Scabbia & Co. Il lavoro è abbastanza semplice e lineare, risultando globalmente piacevole all’ascolto.
Tecnicamente la band si dimostra preparata e i membri mostrano sicurezza nei propri mezzi: i ragazzi offrono una prestazione convincente e, pur senza eccellere, sembrano perfettamente a proprio agio nel maneggiare gli strumenti.
Le chitarre disegnano un riffing lineare ma al contempo efficace, grazie all’attenzione riservata anche alle più piccole sfumature. Le linee di chitarra tessute da Marco vengono messe in risalto dall’operato di Giovanni, che con le tastiere si diletta a costruire le melodie portanti dell’opera.
Le ritmiche sono abbastanza standard, ma la dinamicità delle singole canzoni non è messa in discussione: ciò è merito del lavoro generalmente vario svolto dal duo Marco/Dave.
Vero punto di forza del platter è però la voce della brava Valeria, capace di muoversi con disinvoltura sia nei momenti più tirati che in quelli più “rilassati”. L’artista toscana, oltre ad essere tecnicamente preparata, è in possesso di un timbro decisamente gradevole e caldo.
Il disco viene aperto da un brano di grande impatto come “No Regrets”, che già dalle prime note chiarifica le coordinate stilistiche della formazione. La canzone risulta ben bilanciata e capace di tenere alta la soglia d’attenzione dell’ascoltatore. I richiami ai primi Lacuna Coil e ai Sirenia sono più che evidenti, ma le influenze vengono ben rielaborate.
Più si va avanti con l’ascolto più si possono scorgere riminiscenze electro-pop. Queste assumono un ruolo di primaria importanza in tracce quali la terza “Crumbling”, piuttosto che nella quinta “In Vain”, una delle song più interessanti e gradevoli del lotto.
Molto belle anche “Memories” (che mi ha ricordato certi HIM di metà carriera) e la conclusiva, cadenzata “Uninvolved”.
Nonostante i punti di luce non manchino, c’è però anche molto da migliorare. Innanzi tutto si nota ancora una certa inesperienza in fase compositiva: non mancano i passaggi a vuoto (qualcuno ha detto “The Hive”?), così come non si fanno attendere track davvero sottotono, prima tra tutte l’inascoltabile cover di “Live to Tell” di Madonna, davvero inascoltabile in questa versione pseudo-gothic metal. Non ci hanno convinto anche “In a Corner”, sulla quale appare come ospite Terence Holler degli Eldritch, e “Still Waiting”, che poggia su un songwriting fragile e sin troppo derivativo.
Sebbene dunque vi sia più di una cosa da migliorare, i Nostri confezionano un album di discreta fattura, che non annoia e che, con buone probabilità, potrà rendere felici gli affezionati del genere.
Sperando che già con il prossimo disco gli Evergaze Eternity possano fare il definitivo salto di qualità che permetterà loro di entrare nell’Olimpo dei nomi che contano, per ora non ci rimane che promuoverli con una sufficienza meritatissima.
Emanuele Calderone
Tracklist:
01- No Regrets
02- Insane
03- Crumbling
04- In a Corner (feat. Terence Holler)
05- In Vain
06- Live to Tell (Madonna cover)
07- The Hive
08- Memories
09- Still Waiting
10- Uninvolved
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