Recensione: UniVersus

Di Emanuele Calderone - 9 Gennaio 2012 - 0:00
UniVersus
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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68

Conosciuti come Eclipse fino al 2004, i Dawn Under Eclipse si formano in quel di Rimini.
Dediti sin dagli esordi al più classico metalcore sporcato da accenni melodic death metal, i cinque romagnoli, in seguito al contratto con la piccola casa discografica Grave, incidono il loro primo disco “From End to End”.

A distanza di due anni dalla loro precedente pubblicazione, i riminesi tornano sul mercato discografico con il nuovo “UniVersus”, lavoro prodotto dalla belga Ultimhate Records. Proseguendo sulla via intrapresa con il vecchio album, il quintetto continua a proporre un metal moderno piuttosto melodico che non difetta in potenza e che renderà felici tutti gli amanti del metalcore.
“UniVersus” è un cd estremamente classico e non particolarmente originale, che riesce comunque a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, grazie a a linee melodiche generalmente gradevoli. Il songwriting si mantiene su livelli qualitativi discreti per tutta la durata del platter; il platter, pur senza stravolgere la scena musicale, colpisce grazie a una manciata di brani godibili.
I pezzi sono tutti piuttosto semplici e lineari e si stampano nella mente sin dai primi ascolti. Questi godono anche di buona longevità, annoiando solo di rado.

Sorretto da una produzione di ottima qualità, “UniVersus” viene introdotto da “Genesis”, che si candida da subito a miglior brano del lotto. La canzone risulta compatta e avvincente: il riffing è elaborato senza risultare confusionario ed è sostenuto da una sezione ritmica rocciosa e sufficientemente varia. A tutto ciò si aggiunga anche l’interpretazione vocale di Gian Maria, autore di una prova davvero convincente. Il cantante romagnolo sfodera una voce graffiante che non difetta in aggressività, risultando comunque melodica e sempre gradevole. Gli accenni groove e hardcore rendono la track ancor più interessante ed avvincente.
Proseguendo con l’ascolto, salta subito all’orecchio una certa omogeneità nel livello qualitativo delle composizioni: le evidenti cadute di stile sono poche -rintracciabili per lo più in song quali Lapsus, eccessivamente confusionaria e, ci si passi il termine, raffazzonata, e nella scialba “The Crown”, davvero sottotono- e comunque non influiscono troppo negativamente sul risultato finale.
Convincono invece appieno i restanti episodi: “Awakening” si rivela dannatamente coinvolgente, così come “Renaissance” tanto semplice quanto efficace.
Affascinante anche la suite finale “The Ceremony” che, sfruttando il suo minutaggio di oltre 10 minuti, cambia continuamente umore, passando da parti tirate dove l’anima death dei nostri emerge prepotentemente, ad altre più riflessive, dove si possono scorgere addirittura vaghe reminiscenze progressive metal. E’ proprio in quest’ultima traccia che i Nostri danno sfoggio delle loro buone capacità tecnico esecutive, lanciandosi in lunghe sessioni strumentali, che, però, non scadono mai in sterili sequenze di note.

A fare da cornice all’opera ci pensa un packing davvero professionale, realizzato a regola d’arte e suggestivo. Sulla copertina è rappresentato un uomo apparentemente scuoiato con la parte superiore del cranio scoperchiata, dalla quale si scorge un cervello che somiglia più che altro a una qualche galassia.

Possiamo dunque tirare le somme: “UniVersus”, pur non cambiando le sorti della stirpe umana,  rimane un dischetto di buon valore, capace di regalare 45 minuti di buona musica. Evidentemente indirizzato agli amanti delle sonorità più moderne, questo album non mancherà di divertire anche gli ascoltatori più navigati e smaliziati.
Dopo il soddisfacente “From End to End” dunque, i Dawn Under Eclipse confermano le loro buone capacità di musicisti e compositori. Complimenti ragazzi.

Emanuele Calderone

Tracklist:
01- Genesis
02- Lapsus
03- Dilemma
04- Awakening
05- The Crown
06- Renaissance
07- The Ceremony

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