Recensione: Unlock Your Freedom

Di Stefano Ricetti - 12 Aprile 2022 - 0:05
Unlock Your Freedom
Band: Parris Hyde
Etichetta:
Genere: Hard Rock  Heavy 
Anno: 2022
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Toh, chi si rivede: Parris Hyde!

All’anagrafe Parris Scaglione, di stanza a Milano, cantante, musicista e compositore, muove i primi passi all’interno del panorama hard’n’heavy tricolore sin dal 1986, dando vita a gruppi quali i thrasher Bonecrusher, autori di un demo nel 1988, Over The Wall… The Freedom, poi i Middle Ages e i Waywarson. Di lui, per un po’, si perdono le tracce sino al come back del 2014, che lo vede impegnato col suo progetto solista che sino a ieri ha prodotto un paio di Ep, qualche singolo e un album ufficiale, Mors Tua Vita Mea del 2016.

Da sempre catalogato e lui stesso definitosi “più un personaggio che un musicista”, Parris Hyde costituisce uno di qui preziosi e insostituibili ingranaggi che permettono alle nostre amate sonorità di rimanere vive sia nell’ambito dell’underground più bieco che in situazioni con maggiore visibilità.

Alieno alle grandi kermesse nel tempo è riuscito, insieme ad un manipolo di altri musicisti, a dar forma al proprio progetto che, con questo Unlock Your Freedom raggiunge il proprio zenit nonché a segnare il secondo full length della carriera.

Il cd, griffato Missleader Records (Music For The Masses) si accompagna a un booklet di dodici pagine con tutti i testi, le note tecniche e varie foto in chiaroscuro della band oltre ad altre immagini a tema. Ad accompagnare Hyde, alle prese con voce, chitarra e tastiere, troviamo Roby Kant al basso e chitarra e Karl Teskio dietro i tamburi.

Come Parris stesso lo ha presentato si tratta di un disco che propone un solido e classico hard rock con vari sconfinamenti nell’heavy metal; un album metabolizzato dalla band nei lunghi mesi di pandemia che cerca di risultare il più personale possibile evitando ripercorrere i cliché e gli stereotipi del genere, alternando afflati classici a slanci moderni.

E in effetti, dopo numerose passate dentro il lettore Cd, non si può certo dar torto a Hyde riguardo la definizione sopraccitata. Attraverso un dedalo di chitarre zanzarose (affascinanti sebbene meno dirette di quelle alle quali ci si è abituati nelle produzioni medie degli ultimi anni) si snodano undici pezzi, più tre bonus track, difficilmente inquadrabili in maniera spiccia dentro le strette maglie delle rigide catalogazioni dei vari settori dell’hard.

Si passa da “Rock Is Dead (Long Live Metal)”, “Secret Lover, Cruel Murder” e “The Way”, sinceri slanci di orgogliosa appartenenza ai dettami della grande lezione hard & heavy del passato a episodi più dolci e introspettivi qualiHome Is Where The Heart Is” e la notevole “We Belong To The Sea”, per lo scriba l’highlight dell’album, ove la vena melodica dei Parris Hyde si sublima. Non manca la componente crepuscolare alla proposta contenuta dentro il disco dalla copertina realizzata dallo studio grafico Saber Core, che si estrinseca nella straniante “The Head Undead” così come i riferimenti agli anni Settanta (“The Lion Of Kabul”). Le tracce più canoniche, non a caso, risultano essere le bonus track, a partire dai suoni: due schegge di hard rock robusto dal facile airplay (“Hard To Find”, “Santa Wears Mo Mask”) seguite da “Mors Tua Vita Mea”, un episodio dai tratti gotico-liturgici e dalla caratterizzazione cinematografica molto vicino al mood espresso dai Death SS dell’ultimo corso.

Unlock Your Freedom si rivela un lavoro variegato, multicolore e dai diversi sapori, che sa dispensare la giusta soddisfazione all’ascolto dopo ripetute pressioni del tasto “play”.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

 

 

Ultimi album di Parris Hyde