Recensione: Unmercifully Beaten
Spuntano dal nulla gli Unmerciful e tocca andare a scavare nella loro
storia per fare scoperte inaspettate: 3/4 della band hanno infatti fatto parte
della line-up che ha registrato l’ultima mazzata (termine estremamente tecnico,
me ne rendo conto) degli Origin, Echoes of decimation.
A quanto pare infatti questo è il risultato di uno dei tanti split di massa
che tanto sembrano piacere ai brutallari americani (penso ai Dying Fetus, ma
potrei citarne mille altri), con esodi massicci di musicisti a fondare band
qualitativamente non meno importanti del loro punto di partenza. Gli Unmerciful,
che al primo full-length incassano subito il supporto della Unique Leader, sono
una delle band più chirurgicamente feroci che possiate trovare tuffandovi
nell’underground: e del resto non ci si poteva aspettare altrimenti, visti i
trascorsi appena descritti.
Leggermente più “umani” rispetto ai cibernetici Origin, i
quattro americani sembrano aver recepito anche influenze dalla scuola Erik Rutan,
con riffing, voce e strutture molto simili agli ultimi Hate Eternal;
brani che colpiscono in pieno viso, senza incantare con andamenti progressivi,
jazzati, contorni o con solismi esasperati. Solo pura e semplice aggressione,
basata su tempi di batteria velocissimi (ed ecco il trademark della band madre
che torna a farsi sentire) e su due asce precisissime, nonostante la produzione
non “high budget”, che penalizza particolarmente il drumming: basta
sentire i tre brani live posti in fondo al disco per rendersi conto di come
siano inalterabili le capacità del quartetto.
Una nuova classe brutal sembra voler emergere quindi dagli USA: una classe
che rigetta violentemente tutte le possibili influenze emo e scandinave,
estremizzando la propria creatività senza appiattirla generando noia. Chiunque
ami la capacità musicale, unita alla mancanza di qualsivoglia compromesso ed
alla sincera e spontanea creatività, non può farsi mancare un album come
questo. Continuiamo a pescare nell’underground, ciò che distingue davvero i
generi estremi dagli altri suoni metal; e che consente i ricambi generazionali,
grazie anche a perle nascoste come gli Unmerciful.
Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli
Tracklist:
1. Masochistic Rampage 02:57
2. Cast To Flames 03:21
3. Unmercifully Beaten 01:36
4. Mass Execution 03:21
5. Retribution 02:48
6. Shotgun Sodomy 02:09
7. Legion of Sickness 02:06
8. Seething Darkness 03:34
9. Catatonia (Live) 04:05
10. Shotgun Sodomy (Live) 02:47
11. Legion of Sickness (Live) 02:22