Recensione: Uprising
Fortuna che anche per noi, umili scribacchini virtuali, ogni tanto arrivi Babbo Natale.
Santa Claus quest’anno, decide evidentemente che sono stato un bravo bambino e mi premia regalandomi un Ep auto-prodotto che, sin dalla presentazione, lascia decisamente ben sperare.
Cd confezionato in modo professionale, splendida grafica, booklet interno con testi e fotografie, flyer promozionale allegato, con biografia della band, curriculum vitae dei singoli membri e presentazione esplicativa di ogni brano.
Cosa non così scontata poi: contatti chiari e precisi ed in quantità industriale (mail, cellulare, sito ufficiale, myspace, facebook).
Loro, sono i Why Out, eterogeneo gruppo lombardo composto da musicisti provenienti dalle più disparate esperienze musicali, ma con la passione per la musica rock in tutte le sue sfumature come comune denominatore.
Non certo novellini quindi, questi true-rockers che trasudano passione ed energia in ogni loro performance live (sono, infatti, piuttosto conosciuti nel Nord Italia) e da ogni solco digitale di questo ottimo lavoro.
“Jesus 2.0”, è il brano che apre questo “Uprising” e sin dalle prime note, dopo una brevissima intro atmosferica, si rivela un’ottima scelta nella disposizione della tracklist.
La traccia è una semplice ed efficace canzone “straight in your face”, in cui la voce abrasiva di Tomas “Tomrocker” Toffolo, ci da immediatamente il benvenuto raschiandoci le orecchie e bruciandoci il cervello come una droga lisergica.
In pieno headbanging arriva puntuale il ritornello, melodico, ottimamente arrangiato nei cori e necessario a rendere il brano più accessibile e memorizzabile, nonché indice della professionalità dei nostri, i quali, pur suonando canzoni apparentemente semplici e dirette, lasciano trasparire tutta la loro esperienza in fase di songwriting ed arrangiamento.
La seconda traccia,”Shakin’Bones” è un palese tributo (per ammissione del gruppo stesso) agli AC/DC del compianto Bon Scott, al quale il nostro buon Tomrocker, sembra aver rubato le corde vocali.
Il singer bergamasco merita i nostri plausi, per una prestazione che si mantiene elevatissima per tutta la durata del CD. Parti vocali al vetriolo, in cui l’intonazione, spesso inspiegabilmente sottovalutata da sedicenti cantanti, non viene mai meno, break melodici in cui Tom risulta essere espressivo ed altrettanto bravo e non ultima, una capacità di modificare il proprio timbro (sempre e comunque riconoscibile) mettendosi a disposizione del brano e mai viceversa.
“One Day” è il brano più heavy del lotto, ricordandoci non poco, sopratutto nell’incipit, i Megadeth meno speed-metal e tecnici. Ottimo il lavoro ritmico ad opera di Dynamitale e Ajeje, che in un brano cadenzato e “groovoso” mantengono un senso di tensione ritmica costante che arricchisce il tutto di un appeal unico e trascinante.
Delude, quantomeno all’inizio, il brano “Liar”, annunciato da un riff decisamente troppo semplice e già sentito, che però si risolleva immediatamente grazie ad un arrangiamento vocale memorabile e ad una serie di sovrastrutture melodico-armoniche che arrichiscono una canzone altrimenti (relativamente ai musicisti coinvolti) troppo scolastica.
I Why Out lasciano il loro brano sperimentale per ultimo, quasi a voler “rassicurare” nei primi pezzi con un approccio rock e poi, una volta compiuto il proprio “dovere”, divertirsi con la musica, facendo confluire molte delle loro influenze e dei loro ascolti in questa bella e disorientante “DGRZ”, in cui funky, nu-metal, rock anni 70 e prog sono gli ingredienti di una sorta di “pozione magica”. Splendidi i suoni, stupendo arrangiamento e citazione finale, ad opera di Tom, di quegli incomprensibili “vocalizzi ritmici” (non saprei in quale altro modo chiamarli!) tanto amati dal buon Jonathan Davies ed i suoi Korn.
Che sia forse questa la strada futura per un gruppo che rischierebbe di essere “solo” un ottima hard-rock band?
Attanagliato da questo dubbio, non posso far altro che consigliarvi caldamente di contattare la band per procurarvi il loro Ep.
E come dissi già in occasione di un’altra recensione: se io fossi un discografico…
Per contatti: www.whyoutband.com/vendita
Discutine sul forum nel topic dedicato all’hard rock tricolore!
Tracklist:
1. Jesus 2.0
2. Shakin’ Bones
3. One Day
4. Liar
5. DGRZ
Line Up:
Tomrocker – Voce
Erounds – Chitarre
Dynamitale – Batteria e percussioni
Ajeje – Basso
Silvio Masanotti – Chitarra solista in “Liar”, chitarre e basso in DGRZ
Mik Ambrosiano – Chitarra solista in “One Day”