Recensione: Urban Ubris

Di Francesco Sgrò - 15 Marzo 2013 - 1:00
Urban Ubris
Band: RuinThrone
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
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75

Un perpetuo alone di oscurità avvolge questo “Urban Ubris“, primo interessante lavoro pubblicato dagli italiani Ruinthrone.
Il gruppo viene fondato nel 2008: nello stesso anno, il combo tricolore pubblica un primo demo, in cui ha subito l’opportunità di mostrare qual è la direzione che intende seguire nel proprio percorso artistico, concretizzato definitivamente all’inizio del 2013 con l’uscita di un esordio compatto, potente e dinamico, che senza dubbio non mancherà di far gioire gli appassionati di Blind Guardian e Symphony X.
Nel corso dell’opera prima (che in fase di produzione, forse avrebbe potuto valorizzare meglio il lavoro svolto dalle tastiere), i Ruinthrone danno piena prova di essere un gruppo determinato e assolutamente preparato tecnicamente.

Strutturalmente l’album non si discosta molto dalle classiche produzioni power e trova il proprio inizio nella breve intro strumentale “Breathe The Decay“, che subito catapulta l’ascoltatore in un oscuro universo in cui regnano miseria e desolazione. Il preludio all’irrompere della potente opener “Summoner“, ottima nel presentare lo stile della band,caratterizzato da rocciosi riff chitarristici e soprattutto da ottime melodie vocali,che a tratti sembrano rievocare il ruvido ma elegante sound tipico dei teutonici Blind Guardian.
I ritmi si alzano ulteriormente e la gelida “Desert Twilight“ genera un violento turbine glaciale che anticipa la devastante e articolata “Blinded“, altro ottimo esempio di ottimo power metal serrato in cui il gruppo bilancia alla perfezione potenza e melodia, che è – ad onor del vero – protagonista assoluta nella malinconica “Another Cry“, dominata da un notevole tappeto pianistico finalmente in pieno risalto.

“Throne Of Your Ruin“, riporta la band capitolina su territori squisitamente power, in cui non mancano i soliti riferimenti allo stile che ha reso celebri i Blind Guardian.
Medesima sorte anche per la splendida “Ocean Still Sings“, traccia che sembra davvero uscita dal celeberrimo “Nightfall In Middle Earth“ e che rappresenta  il momento migliore di questa prima fatica.

Con la mistica ed orientaleggiante “Chiral Twin“, il gruppo confeziona un altro episodio di massimo fascino in cui a dominare sono gli ipnotici e spietati riff eseguiti dalle due chitarre.
Il sestetto romano si congeda dal proprio pubblico con le riuscite “Dance Of Lights“, da segnalare soprattutto per l’ottimo refrain orecchiabile, e con la stupenda “Chants From The Sky“, che ancora una volta dimostra tutta la passione dei Ruinthrone per il gruppo guidato da Hansi Kursch.

Ottimo lavoro dunque questo “Urban Ubris“, un disco pieno e completo che, tuttavia, con una produzione maggiormente curata avrebbe potuto convincere ancora di più.

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