Recensione: V

Di Angelo D'Acunto - 11 Febbraio 2011 - 0:00
V
Band: Vreid
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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81

Quella dei Vreid è una creatura che sta subendo, disco dopo disco, una
lenta mutazione, tendente già con i primi album a distaccarsi dalle sonorità
dei defunti Windir, ma che adesso comincia sempre più ad assumere
un’identità propria. Una evoluzione stilistica che procede, con piccoli e decisi
passi, verso la forma “black” definitiva, ormai quasi raggiunta con V,
il quinto disco ufficiale dei norvegesi edito, ancora una volta, dalla Indie
Recordings

Così come era accaduto con il precedente
Milorg
,
anche in questo caso a farsi valere è un songwriting fresco e ispirato che
garantisce, ancora una volta, una qualità dei pezzi che si attesta su livelli
decisamente alti. L’evoluzione dei Vreid continua, questo sì, però senza
stravolgere più di tanto una formula che sembra ormai essere vincente. Formula
stilistica che, a conti fatti, risulta essere il giusto compromesso tra violenza
e melodia, quest’ultima mai troppo morbida e, di regola, “ruffiana”. Da una
parte abbiamo quindi un sound diretto e, se vogliamo dirla tutta,
anche piuttosto grezzo, mentre dall’altra vengono conservate alcune soluzioni
melodiche sparse qua e là che, vogliate ammetterlo o meno, mantengono ancora
viva una piccola parte dell’anima dei Windir.
L’iniziale Arche, con la sua base ritmica decisamente più
thrash-oriented, mette da subito in primo piano l’animo più violento (e grezzo)
dei norvegesi; prezioso, soprattutto, il lavoro in fase solistica del nuovo
arrivato Stian “Strom” Bakketeig (anche lui ex-Windir) che
aggiunge non poca varietà agli arrangiamenti. Sulla stessa linea, anche se più
orientate verso lidi prettamente “black”, le successive The Blood Eagle,
Wolverine Bastards e The Sound Of The River (tra gli
episodi migliori del disco, tra l’altro), mentre l’incedere più epico di Fire On The Mountain
lascia spazio, con i cori piazzati sul finale, al lato più melodico ed
“elegante” della band. Forse un po’ meno immediata e difficile da assimilare una
The Others And The Look della durata di dieci minuti, traccia
anche più articolata rispetto le altre, ma che comunque regala non poche
soddisfazioni sulla lunga distanza.

Disco semplice da assimilare, anche nell’immediato, ma nemmeno troppo
orecchiabile o ruffiano. Insomma, questo quinto capitolo dei Vreid riesce
ad equilibrare come si deve due elementi che, in fondo, hanno da sempre
contraddistinto i lavori dei norvegesi. Il risultato è un sound che, senza
variare più di tanto la sua forma, convince in pieno anche con in primi ascolti,
grazie ad un songwriting che riesce ad essere fresco, ispirato e, soprattutto,
personale al punto giusto.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Arche
02 The Blood Eagle
03 Wolverine Bastards
04 The Sound Of The River
05 Fire On The Mountain
06 The Others And The Look
07 Slave
08 Welcome To The Asylum
09 Then We Die

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