Recensione: “V”
Basta scorrere le tracklist, perlopiù costituite da canzoni caratterizzate da una durata media piuttosto elevata, per realizzare come la sintesi non sia mai stato – nè miri a diventare – uno dei concetti cardine alla base della proposta musicale dei Truckfighters.
Laddove, tuttavia, ai tempi del precedente “Universe” l’hard/stoner rock del terzetto svedese pareva talvolta perdersi in inutili lungaggini, il nuovo album – dall’inaspettatamente ultrasintetico titolo “V” – dimostra una rinnovata ispirazione e una maggiore densitá di contenuti. Pur rispettando i canoni di un genere basato sin dagli albori su tempi dilatati e pachidermiche distorsioni di chitarra, le sette canzoni in scaletta mostrano infatti un’azzeccata propensione all’incorporo di influenze di matrice blues come pure di soluzioni vocali certamente piu vicine a all’indie/alternative più dimesso e cantilenante che non all’afflato rabbioso di John Garcia o al cantato più ’70’s inspired di Apollo Papathanasio.
Così “Calm Before The Storm” si fa strada piano piano in mezzo a ritmiche sonnolente e atmosfere notturne sottolineate dall’insistito vibrare dei piatti per poi tirare fuori le zanne con improvvise impennate d’intensitá. Un copione simile a quello dell’altrettanto riuscita “The 1” eppur differente da quello delle più compassate ma altrettanto affascinanti “Hawkshaw” e “Fiend” come pure delle evocative “The Contract” e “Gehenna”, entrambe impostate su un andamento ciondolante scandito dal basso e dalla voce singhiozzante di Oscar “Ozo” Cedermalm, nonché guarnite da improvvisi quanto significativi cambi d’atmosfera.
Chiude, infine e in maniera del tutto appropriata, l’ispirata “Storyline”, sorta di semiballad stoner in grado di alternare con sapiente equilibrio momenti delicati – ancora una volta sottolineati da una prova vocale di grande personalità – con robuste virate verso lo stoner più denso e possente. Come anticipato, “V” rappresenta un deciso passo avanti rispetto all’eccessivamente prolisso “Universe”, un buon album di hard/stoner rock in grado di dare sicure soddisfazioni a tutti gli amanti di questo genere di sonoritá.
Stefano Burini