Recensione: Vain Glory Opera

Di Enkidu - 30 Dicembre 2001 - 0:00
Vain Glory Opera
Band: Edguy
Etichetta:
Genere:
Anno: 1998
Nazione:
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90

Gli Edguy irruppero sulla scena Metal nel 1996 con “Kingdom Of Madness“, ma è con questo “Vain Glory Opera” che riuscirono ad imporsi come una delle maggiori metal band tedesche ed europee. Con quest’album gli Edguy ci danno 51 minuti di puro power metal.

Indubbiamente la Germania ha prodotto molte, moltissime bands metal, alcune grandi, alcune solide e alcune decisamente indegne… beh gli Edguy non ricadono in nessuna di queste categorie. Sono allo stesso tempo a capo e in fondo alla scena metal tedesca, hanno un suono fresco, tecnicamente splendido e intrigante e un grande cantante come Tobias Sammet; ma, allo stesso tempo hanno ben poca originalità. In effetti, gli Edguy hanno preso moltissimo da altre band, Helloween e Gamma Ray in primis, poi Blind Guardian ( Hansi Kursch è guest star in due tracce di quest’album ) e qualcosina dagli Stratovarius (Timo Tolkki ha partecipato ad una delle canzoni). In ogni caso questi ragazzi dimostrano un’eccezionale abilità nello scrivere canzoni, a volte decisamente incredibile pensando alla giovane età del gruppo all’uscita di quest’album, in media 21 anni.

Gli Edguy sono artisti veramente dotati, basti pensare al cantante/bassista/tastierista Tobias Sammet, al quale basterebbe indurire leggermente il tono di voce per essere uno dei migliori cantanti metal sulla scena mondiale. Ha una voce veramente particolare che si adatta perfettamente alle canzoni della band. Le chitarre sono eccezionali e soprattutto in “How Many Miles” sono qualcosa di superbo, infine la prestazione del batterista è decisamente sopra la media .

Impressionante in questo disco è anche l’eccezionale miglioramento rispetto al precedente lavoro, che sembrava un disco veramente suonato da ragazzini ancora alle prese con la scuola. Non ci sono più melodie ostinate, riffs abusatie assoli striduli. Le canzoni scorrono, affascinano e ti colpiscono nel profondo: ovviamente c’è anche una produzione di qualità più elevata.

E adesso passiamo alle canzoni, e che canzoni!!
S’inizia subito con la classica intro, anzi non diciamo classica perché questa è forse la più bell’intro che abbia mai sentito in un disco metal. “Overture” è un’apertura sinfonica e lirica. Si passa poi ad una delle canzoni più belle degli Edguy e forse più belle del power, “Until We Rise Again“. Potente veloce e melodica, la canzone parte subito alla grande proiettandoci in un mondo futuristico in cui sentimenti e spirito umano sono morti a scapito dei robot che dominano il mondo, e gli esseri umani devono imparare ad aiutarsi per risorgere. Grandissimo il coro centrale:

Now Take My Hand, Take Me Now, Take My Hand, We Won’t Be So Free, Until We Rise Again

Eccezionali anche i riff di chitarra subito dopo la seconda ripetizione del coro. Si passa quindi a “How Many Miles” maestoso pezzo con cori fluenti e l’eccezionale assolo di cui stavo parlando prima.

Eccoci quindi ad una delle più belle Power Ballad che abbia mai sentito, “Scarlet Rose“, la struttura della canzone è abbastanza semplice, s’inzia con dei versi lenti, un coro delicato ancora versi lenti, si passa ad un coro maestoso, assolo, di nuovo coro e quindi la lenta e melodica outro. E’ certamente una canzone emozionante e splendidamente interpretata da Sammet. Poi troviamo “Out Of Control” in cui troviamo tutti gruppi menzionati prima come fonte d’ispirazione per gli Edguy, Kursch urla alcune strofe alla fine, Tolkki suona l’assolo senza però fuoriuscire dallo schema melodico dell’album.

Arriviamo quindi alla title-track, “Vain Glory Opera“, qui alcuni storceranno il naso perché più che un pezzo metal sembra una canzone in versione molto più dura degli Europe (vedi Final Countdown), ma secondo me è una delle canzoni più belle dell’album, epica e pomposa con un maestoso coro centrale, l’unico problema e che viene forse ripetuto eccessivamente alla fine della canzone. Troviamo poi “Fairytale“. Questa è la canzone che più da vicino assomiglia allo stile degli Helloween (vedi Keeper of the 7 Keys pt. 2) per velocità esuono delle chitarre.

La prossima traccia è “Walk On Fighting“, canzone abbastanza standard che non eccita in particolar modo. Subito dopo troviamo “Tomorrow“, la punta più bassa dell’album, canzone abbastanza noiosa, buoni i testi ma forse si discosta troppo dal resto dell’album e fa perdere un po’ di forza al tutto, forse una ballad era sufficiente in questo caso. Si passa quindi alla divertente “No More Foolin’“, canzone affascinante che ricorda una versione più cruda e dura degli Skid Row, con riff di chitarra potenti e continui. Ultima traccia è “Hymn“, cover di una canzone degli Ultravox, riproposta in maniera eccezionale.

In Conclusione si può ritenere “Vain Glory Opera” il miglior album mai prodotto dagli Edguy, power metal potente e tecnicamente ben suonato, non un capolavoro ma quasi. Peccato che nelle successive produzioni questi tedeschi si siano un pò fossilizzati e commercializzati, altrimenti sarebbero stati una delle power metal band migliori di sempre.

Tracklist:

01. Overture
02. Until We Rise Again
03. How Many Miles
04. Scarlet Rose
05. Out of Control
06. Vain Glory Opera
07. Fairytale
08. Walk on Fighting
09. Tomorrow
10. No More Foolin’
11. Hymn

Written by Enkidu, The Wildman

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