Recensione: Valhalla
I Fatima Hill sono un gruppo nipponico proveniente dalla città di Sapporo, situata nella parte nord del Giappone, che propone un metal ricco di sfaccettature e di influenze, che abbraccia più generi come prog, power ed epic. Dopo essersi formati nel “lontano” 1992, ed aver pubblicato nei loro primi anni di vita quattro demo come Ikaros (1993), Ring And Queen (1993), Beatrice (1994), Invitation To Valhalla (1997), nel 1997 il quartetto è pronto per pubblicare il suo primo full length autoprodotto, Valhalla.
Alla musica del combo giapponese va il grande merito di avere, nel porsi con l’ascoltatore, una grande e genuinità freschezza che fa apprezzare i brani sin dal primo impatto e, allo stesso tempo, dopo molti ascolti conserva ancora molte cose da trasmettere, ed è in grado di andare oltre l’immediato piacere della “novità”.
Fulcro di questa immediatezza sono i riff del chitarrista Anjue Yamashiro ed il lavoro della cantante Yuko, con le sue linee di cantato quasi Epic Metal e la sua voce leggermente “intubata”, caratteristica tipica dei cantanti giapponesi, che snocciola uno ad uno i testi che parlano di misticismo, religione ed esoterismo. Proseguendo con la formazione, militano al basso Hayato Asano ed alle tastiere Takamichi Koeda.
Fin dalla prima traccia dell’album, Aiesis And Your Bible, appare evidente la grossa importanza che riveste la chitarra di Yamashiro, che è, di fatto, il fattore trascinante della musica. La melodia delle canzoni è un complicato e curato intreccio di riff e fraseggi suonato utilizzando i più differenti stili. Appare subito evidente qualche contatto con alcune strutture ritmiche tipiche degli Stratovarius, come l’intro di tastiera eseguito utilizzando la tecnica delle note-pedale e le partiture di chitarra che utilizzano le tecniche dei legati e del “piloting”, mentre i riff decisamente heavy si fondono con queste melodie e sorreggono il cantato assieme alla tastiera di Koeda, dando quel tocco in più di solennità e di pesantezza che permette ai Fatima Hill di distanziarsi dal power metal.
La voce di Yuko è particolarmente camaleontica: riesce a passare con una notevole disinvoltura da un cantato un po’ rauco, dal timbro e dall’intensità tanto maschile da poterla quasi confondere con lo stile di un connazionale uomo, ad un cantato in cui è in grado di liberare tutta la sua femminilità come nelle canzoni The Sun Of Thorns, Oriel Window e Valhalla, dove mostra di essere in grado di passare da uno stile all’altro con un’enorme facilità.
L’anima più aggressiva dei Fatima Hill emerge tra i riff aggressivi di Egyptian Tarot, brano abbastanza strutturato e dotato allo stesso tempo di un’innegabile efficacia e con Wheels Of Fortune, quest’ultima forse una delle canzoni più penalizzate dalla qualità di registrazione che, se nel complesso resta comunque accettabile, avrebbe potuto produrre risultati migliori, evitando che molti suoni apparissero un po’ troppo “impastati”.
Un lungo tappeto di tastiera e di effetti è il preludio di The Sun Of Thorns, brano di oltre quattordici minuti ricco di cambi di atmosfera e di ritmo. Parti più massicce ed energiche si alternano a momenti più distesi, quasi sognanti dove emerge il lato sottile e delicato della voce di Yuko, sorretta da una forte presenza di tastiere e di pianoforte elettrico, per gettarsi nuovamente a capofitto riprendendo i riff iniziali ed abbandonarsi poi tra le braccia di Valhalla. Valhalla è quasi una danza, dai sapori talvolta orientali, dove si alternano riff pesanti a momenti di concitazione, mentre Oriel Window è il brano che chiude il disco nella prima edizione, un pezzo lento in cui le parti arpeggiate ammiccano nuovamente agli Stratovarius, aiutati da un cantato caldo e rassicurante.
Aeon è la bonus track aggiunta con la seconda stampa del disco, suonato interamente con chitarre acustiche, basso e tastiera, dove lo “strumming” della chitarra ricorda, usando un paragone sfasato nel tempo, gli Ayreon di The Human Equation.
Entrare in possesso di una copia di Valhalla è impresa abbastanza difficile, in quanto entrambe le edizioni risultano esaurite. La prima edizione del disco è stata auto prodotta nel 1997 e contiene solamente sei tracce, mentre è stata fatta una riedizione nel 2003 edita dalla World Chaos Productions (KDM-004) contenente il brano Aeon, appunto, come bonus track.
Tracklist:
01 – Aiesis And Your Bible
02 – Egyptian Tarot
03 – Wheels Of Fortune
04 – The Sun Of Thorns
05 – Valhalla / The Song For Beatrice part 2
06 – Oriel Window
07 – Aeon (Bonus Track)
Formazione:
Yuko: Voce e Cori
Anjue Yamashiro: Chitarra, Mandolino
Hayato Asano: Basso
Takamichi Koeda: Tastiere