Recensione: Valholl

Di Alberto Fittarelli - 27 Febbraio 2004 - 0:00
Valholl
Band: Advent
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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84

Gli Advent rappresentano l’ennesima perla dall’underground italico, una band che va a confermare l’importanza che sta assumendo il nord/ovest (Piemonte su tutti) nella scena metal della Penisola: Valholl è infatti il classico demo che può tranquillamente essere considerato un MCD professionale autoprodotto.

Dopo le gradite soprese, in campo black, di Cold Void ed Aivarim, tocca infatti all’ “extreme heavy metal symphonic”, come gli stessi Advent definiscono la loro proposta, alzare nuovamente le quotazioni di quelle terre, ormai definitivamente votate al misticismo musicale nei più diversi aspetti; e Valholl è un 3-pieces che si fa apprezzare prima di tutto per la sua formula del tutto personale con cui approccia un metal di stampo nordico, se non altro per le tematiche, ed epico. Non è infatti facilissimo definire le influenze principali di questa band, che ad uan componente direttamente derivata dai Bathory unisce anche costruzioni progressive, articolate, basate su arrangiamenti di grande classe.

Il miglior pezzo in questo senso è sicuramente la title-track: semplicemente splendida nel suo incedere cadenzato e nel doppio cantato, epico/corale e screaming; si tratta di una delle combinazioni più abusate, sembrerebbe, ma vi invito ad ascoltare cosa ne traggono gli Advent per giudicare. L’uso di tastiere discrete e chitarre acustiche è sempre azzeccato e raggiunge, anche con la seguente Shub-Niggurath ed il suo pianoforte, vette artistiche degne del mercato metal mondiale. L’unico appunto che mi sento di fare al demo, nel suo complesso, è una debole enfatizzazione della sezione ritmica: troppe volte infatti la batteria in primis è coperta dalle ottime partiture vocali, e rischia di diventare ripetitiva ed un po’ poco curata in qualche passaggio; ma la varietà è comunque assicurata, non parliamo di un disco alla Falkenbach, ma di una band che sceglie diverse situazioni sonore per esprimere un fortissimo feeling ‘pagano’, solo deve maturare ancora un po’.

Attualmente il gruppo ha ottenuto, finalmente, un contratto con la label scozzese Golden Lake, che ha pubblicato il debut album The Dawn, contenente anche le 3 tracce qui presenti, in versione ri-registrata; non che ci fosse bisogno di migliorare di molto la ottima produzione ottenuta ai DB Studios di Ettore Rigotti (Disarmonia Mundi), ma sono davvero curioso di sentire che cosa questi ragazzi hanno saputo creare sulla lunga distanza. Nel frattempo consiglio a tutti Valholl,  ve ne innamorerete.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Contatti:
e-mail – adv_ent@hotmail.com
URL – www.adventcomes.it

Tracklist:

1. Paradise Lost
2. Valholl
3. Shub-Niggurath

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