Recensione: Vanara, Vänmakt Och Avsmak

Di Alessandro Cuoghi - 8 Febbraio 2011 - 0:00
Vanara, Vänmakt Och Avsmak
Band: Svart (Ita)
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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70

Vanara, Vänmakt Och Avsmak“, “Vergogna, Impotenza e Disgusto”: queste le parole che troneggiano oscure e disperate sulla copertina del primo full lenght degli svedesi Svart.
La tiratura del disco, per la cronaca, è limitata nella versione su musicassetta, a cura della Livsleda Records, a 200 copie numerate a mano ed in quella su cd, prodotta su licenza da Frostscald Records, a 1000 copie.

Con tali presupposti la direzione stilistica del gruppo risulta facilmente deducibile a priori: il mastermind nonché unico componente fisso della band, Draug, si fa infatti portavoce di un Depressive Black Metal saldamente ancorato ai dettami dei propri predecessori.
La dedizione a tali canoni stilistici non deve tuttavia trarre in inganno: ogni singola canzone risulta infatti ben congeniata e vibrante. I brani, principalmente indirizzati verso il coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore, riescono a regalare emozioni non sempre reperibili nella bolgia di mediocrità a cui le produzioni odierne ci hanno tristemente abituati.

Oscurità e malinconia, atmosfere rarefatte ed un vuoto crepitante d’angoscia sono gli ingredienti fondamentali del sound degli Svart: fra inserti pianistici e chitarre fruscianti Draug tesse sapientemente la propria affascinante ragnatela, attendendo che un’incauta preda vi resti invischiata. Canzoni dilatate ed atmosferiche si snodano così lungo i deliri nichilisti dell’artista, serrandosi come una gelida morsa d’acciaio attorno al calore dell’ascoltatore.

La perdita della speranza, la repulsione per l’apparenza, la consapevolezza che ogni cosa un giorno avrà fine vengono riassunte senza pietà in brani come “In Endless Grief” (Nel Dolore Senza Fine), la toccante “Medmänsklighet” (Compassione) e l’ottima title track, che, secondo chi scrive, da sola vale l’acquisto dell’album.

L’aspetto maggiormente interessante che emerge col proseguire degli ascolti è la chiara passione per il genere dimostrata dal polistrumentista Draug. La toccante genuinità, da non scambiare con immaturità, e le strutture compositive erette su schemi ormai solidi e certificati, riescono nonostante tutto a colpire nel segno sin dai primi ascolti. “Vanara, Vänmakt Och Avsmak”, infatti, manifesta ben presto l’arte da cui è composto, risultando un disco vario e complesso, dove la componente emozionale ricopre un ruolo chiave e la musica è il mezzo elitario per trasmettere sentimenti.
Le lyrics, per la maggior parte stese in lingua madre, si mantengono in linea con le atmosfere, fondendosi concretamente con le composizioni attraverso tematiche riguardanti l’oscurità, la ragion d’essere e la caducità della vita e della speranza.

Ovviamente l’album non è privo di difetti, che vanno dall’eccessiva ridondanza degli stacchi strumentali, fino ad alcune carenze tecniche, riscontrabili soprattutto durante le rare accelerazioni percussive.
Tuttavia, con questo “Vanara, Vänmakt Och Avsmak”, la band dimostra di possedere la capacità fondamentale di trasmettere emozioni, coinvolgendo l’ascoltatore e cullandolo con mani scheletriche lungo l’oscuro cammino della perdizione. E questa non è cosa da poco.

Alessandro Cuoghi

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Lineup

Draug: all instruments, vocals

Ulf: guest vocals su “Vanära, Vanmakt och Avsmak”

TRACKLIST

1.Livet Faller Samman
2.In Endless Grief    
3.Fördärvets Mästerverk
4.Då Glädjen Seglar Iväg
5.Vanära, Vanmakt och Avsmak
6.Medmänsklighet

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