Recensione: Vapor Trails

Di Marco Machera - 3 Luglio 2002 - 0:00
Vapor Trails
Band: Rush
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2002
Nazione:
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85

Sei anni fa usciva nei negozi di mezzo mondo “Test For Echo”, quello che per i Rush era, fino al 14 Maggio di quest’anno, il loro ultimo lavoro in studio. I fatti accaduti dopo sono noti un pò a tutti i seguaci del trio canadese; la vita del drummer Neil Peart viene sconvolta prima dalla morte della giovane figlia, poi, a breve distanza di tempo, da quella della moglie. A questo punto, mentre nel ’98 esce il monumentale triplo live “Different Stages”, si dubita sul futuro dei Rush. In molti credono che la band si ritirerà per sempre dalle scene e che la loro trionfale carriera termini proprio con l’uscita di quel live album. E invece, per la gioia di tutti i più fedeli fans del terzetto, ecco uscire il nuovissimo di zecca “Vapor Trails”, che apre nuove porte per un’ulteriore crescita stilistica dei Rush. Ascoltando il cd, la prima cosa che viene da pensare è che, in fondo, ne è valsa la pena aspettare tutto questo tempo per assaporare una loro nuova realease. L’iniziale “One Little Victory” è introdotta dal furioso drumming di Neil Peart e il pezzo sembra voler dire: “Eccoci qui, siamo tornati più in forma che mai!”. Si nota subito come il sound si rifaccia a quello dei loro dischi più recenti, ma è ulteriormente appesantito e non c’è la minima traccia di parti tastieristiche. Le sorprese iniziano dalla seconda traccia, “Ceilings Unlimited” e si snodano per tutti i pezzi seguenti, tra cui è d’obbligo citare la cupa “Peaceable Kingdom”, “Vapor Trail”, “Earthshine” e l’insolito sound di “Nocturne”. E’ interessante vedere come i Rush siano sempre attuali e al passo coi tempi, come riescano sempre a sperimentare pur rimanendo legati alle loro immortali caratteristiche, come, ad esempio, il basso funambolico di Geddy Lee e le sue incantevoli parti vocali, la chitarra intelligente di Alex Lifeson (che come sempre compie un lavoro sottile e di gran gusto) e le doti di paroliere, combinate ad un eccellente lavoro dietro le pelli, di Neil Peart, il quale sembra essere in costante evoluzione personale (ascoltando il nuovo cd traspare la sua volontà di dare molta più importanza al groove e al tiro, rispetto al passato). Purtroppo sono presenti un paio di episodi non troppo riusciti, almeno secondo il mio parere, ma “Vapor Trails” è un disco che entrerà nella storia, soprattutto per aver rilanciato un gruppo che sembrava finito fino a pochi mesi fa. Assolutamente da avere!

Tracklist:

   1.    One Little Victory
   2.    Ceiling Unlimited
   3.    Ghost Rider
   4.    Peaceable Kingdom
   5.    The Stars Look Down
   6.    How It Is
   7.    Vapor Trail
   8.    Secret Touch
   9.    Earthshine 
  10.    Sweet Miracle 
  11.    Nocturne 
  12.    Freeze, Pt. 4 of “Fear” 
  13.    Out of the Cradle

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