Recensione: Vengeance Rising

Di Paolo Beretta - 14 Aprile 2007 - 0:00
Vengeance Rising
Band: Zandelle
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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65

Gli Zandelle fanno power metal, power metal di chiaro stampo americano. Questo genere, che pur ha delle similarità con il fratello continentale, è caratterizzato da una maggiore aggressività in fase di riff, una generale minor propensione alle melodie facile, ritmi serrati ed atmosfere più cupe e pesanti ben sottolineate da voci che non raggiungono i toni altissimi (sirena) di alcuni singer europei. La copertina, il cui disegno con guerriero e mostro alle prese in un combattimento all’ultimo sangue, non mi è piaciuta per nulla riesce almeno nell’intento di farci capire le tematiche trattate nelle lyrics dai nostri guerrieri del metal.

Dopo Twilight Of Humanity i newyorkesi si ripropongono sul mercato, tramite la famosa label tedesca LIMB Music, dopo quasi 5 anni di distanza con Vengeance Rising. Il succo del mio giudizio globale, frutto di una settimana di ascolto del suddetto promo, è: si  lasciano ascoltare e strapperanno sicuramente qualche consenso tra gli affezionati del genere. Canzoni come Decromancer, dotate di break lunghi e curati, offrono una bella carica di energia sotto la pioggia di note di solos semplici che paiono essere fatti apposta per la sede live. Uno dei punti deboli consiste a mio parere nella voce del singer; non che sia fastidiosa nel complesso ma spesso non mi convince nelle tonalità alte (mi sembra quasi che si sforzi) e la sua ugola passa senza lasciare il segno. Sarà forse per questo che la mutevole e strumentale Prophecy, con una bella sezione ritmica in primo piano, è una delle tracce che mi ha convinto di più e che ascolto con piacere. Giro di basso e attacco in assolo per l’epica Queen Anne’s Revenge; un bel mid tempo potente e metallico con preziosi innesti delle backing vocals. Speed metal nella title track, abbastanza prevedibile, rovinata dall’ugola senza fiato e piatta di George Tsalikis e dalla scarne melodie del refrain. Se dovessi scegliere la hit del disco la mia scelta ricadrebbe sull’incalzante cavalcata metallica che risponde al nome di The Final Hour. Sulla stessa scia Cry For Revenge che usa anche degli essenziali innesti vocali in growl. E’ questa ricetta vincente della band con strofe che si rincorrono le quali limitano, al minimo indispensabile, le estensioni vocali del cantante dando invece largo spazio alle fasi di assolo e break. Pochi secondi e di Dragon’s Hoard e veniamo catapultati in una sorta di inno veloce e melodico che si ascolta con piacere. I nostri non lasciano lo spazio a nemmeno una ballad e questo è un errore perché avrebbe reso più appetibile l’intero cd. Meritevole di una fugace citazione anche la lunga Ancient Tale Of Valor dotata di svariati cambi di tempo.

Gli Zandelle sono degli onesti musicisti che sanno fare il loro lavoro e che avranno sempre un po’ di fedeli appassionati al loro seguito. Il power che suonano si sposa perfettamente con la sede live ma l’ascolto per intero di un album come questo rischia di provocare noia/sbadigli. In Vengeance Rising ci sono infatti brani ben fatti e piacevoli ma, con il passare degli ascolti, questo cd per la sua proposta datata (una ventina di anni almeno) ed unidirezionale perderà gran parte dell’impatto positivo iniziale, specie per chi conosce il genere. Da migliorare la produzione, da cambiare assolutamente la voce. Nonostante questo, passabili ed ascoltabili.

Tracklist:
1. Blood Red Shores
2. Dragon’s Hoard
3. Invitation
4. Queen Anne’s Revenge
5. The Final Hour
The Beowulf Trilogy
6. I Awakening
7. II Vengeance Rising
8. III Ancient Tale of Valor
9. Cry for Vengeance
10. Prophecy
11. Necromancer

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