Recensione: Venom And Tears
E’ uno solo il nome che ossessiona questa band: Pantera!
Con un suono assolutamente identico a quello di pietre miliari come “Vulgar Dispaly Of Power” e “Far Beyond Driven”, la medesima impostazione vocale da parte del singer Dave Peters, epigono del monolitico Phil Anselmo, e svisate chitarristiche che tanto ricordano quelle dello sfortunato e compianto Dime Darrell, il paragone è talmente immediato e limpido da apparire a tratti quasi imbarazzante.
Senza ombra di dubbio, la personalità per il combo statunitense, giunto con questo al quinto capitolo in carriera, è un optional assolutamente superfluo e privo di valore, ma le eventuali critiche causate da tale presa di posizione non sembrano scalfire granché il piglio e la grinta dei Throwdown, pronti a sparare in faccia agli ascoltatori una tonnellata di riffs pesanti come il piombo ed un carico immane d’intransigenza sonica ad altissima gradazione termica.
Superato l’ostacolo iniziale, dovuto, come detto, all’enorme rassomiglianza con i leggendari Cowboys From Hell (cosa per nulla spiacevole in fondo…), bisogna comunque dare atto a Peters e soci di saper intrattenere in maniera piacevole e convincente.
L’attacco incendiario di “Holy Roller”, le accelerazioni di “Americana”, le sontuose chitarre stoppate di “Weight Of The World” e la potenza scardinante delle violentissime “I’ll Never Die A Poisoned Death” e “I, Suicide”, sono aspetti che lasciano il segno, facendo apprezzare senza troppe riserve la gigantesca ferocia messa in bella mostra e l’autentico muro di metallo incandescente innalzato con inumana veemenza.
Evidente inoltre, una devozione per le tonalità “grasse” e corpose, assimilabili non solo ai già citati Pantera, ma vicine anche ad altri colossi del genere, quali Machine Head, Sepultura e perché no, Testament.
Gran parte del merito è, in verità, da attribuire all’ottimo lavoro svolto da Mark Chioniere, chitarrista d’interessante valore che, con un rifferama scolpito nella pietra ed una “pesantezza” esecutiva degna di un caterplillar, delizia le orecchie degli amanti dei toni duri e roventi con perentorietà e bravura, aiutato in ciò da una produzione azzeccatissima ed ipercompressa, enfatizzata da uno degli attuali maestri del settore, quel Mudrock (al secolo, Andrew Murdock), che, con grande autorità, sta imponendosi come uno dei migliori maghi del mixer esperti in suoni a cavallo tra thrash ed hardcore.
Il risultato è un album, ”Venom & Tears” che, a fronte di un primo approccio in grado di sollevare qualche perplessità, si rivela poi essere una fucina di tracce dall’impatto devastante e distruttivo, probabilmente non destinate alla storia del genere e non del tutto omogenee (un calo nella parte finale del disco è palese) ma, nondimeno, divertentissime e perfette per tre quarti d’ora abbondanti di headbanging frenetico ed air-guitar indiavolato.
Arrivati al quinto platter, pare del tutto inutile auspicare un’improvvisa sterzata verso lidi più originali e meno derivativi: pur tuttavia, la selvaggia potenza e le ritmiche al vetriolo di cui l’album è infarcito, sono, sotto ogni punto di vista, causa di notevole godimento e diletto, e rappresentano, senza particolari remore, motivi più che sufficienti per consigliare l’ascolto a chiunque sia in cerca di un po’ di sano ed indomabile furore messo in musica.
Tracklist :
01. Holy Roller
02. Day Of The Dog
03. S.C.U.M.
04. Americana
05. Weight Of The World
06. Cancer
07. Hellbent (On War)
08. No Love
09. Venom & Tears
10. I’ll Never Die A Poisoned Death
11. I, Suicide
12. Godspeed
13. Propaganda
Line Up:
Dave Peters – Voce
Mark Chioniere – Chitarra
Matt Mentley – Basso
Ben Dussalt – Batteria