Recensione: Veritas
Impegnatissimo su più fronti, il songwriter inglese trova il tempo per tornare a dedicarsi alla sua carriera solista, che a parte la parentesi Once And Future King, da considerarsi piuttosto un progetto a sé stante, era stata interrotta nel 1998 con l’album “Precious Ones”, e probabilmente “Veritas” vuole riprendere il filo del discorso interrotto quasi dieci anni fa.
In effetti le composizioni del nuovo disco fanno necessariamente riferimento al Gary Hughes più intimista e riflessivo, quanto meno dal punto di vista lirico, mentre l’aspetto prettamente strumentale paga dazio alla produzione dei Ten, da un lato, e dall’apporto del background dei musicisti coinvolti, dall’altro.
Se fin dalla opener e titletrack ci si aspetta un disco decisamente Ten-oriented, soprattutto per l’importanza che viene data alle ritmiche, chiaramente più “heavy” rispetto ai solo project di Hughes, la smentita arriva presto, con “Time To Pray”, in cui iniziano a fare capolino gli echi alternative e dark, probabilmente trascinati da Dave Ingledew (batteria), Rick Stewart (basso) e Jason Robinson (batteria), echi che si riaffacciano più avanti, con “Strange”.
Lo stile dell’album è più vario, dunque, rispetto a quello di “Precious Ones”, ma risulta anche meno omogeneo. Accanto alle sperimentazioni di cui sopra troverete anche i classici slow/mid tempo AOR, come “Wide Awake In Dreamland”, “I Pray For You”, “See Love Through My Eyes” e “All I Want Is You”, che, manco a farlo apposta, rappresentano insieme alla titletrack i brani migliori per chi scrive.
Tuttavia la timbrica calda e passionale di Hughes è penalizzata da una produzione abbastanza approssimativa e troppo spesso sintetica (eccessivo davvero il drum programming dello stesso Gary).
Gli altri brani, più incalzanti e dinamici – eccezion fatta per la lunga “Synchronicty”, dimostrazione di come una buona melodia possa diventare una nenia noiosa – sembrano outsider degli ultimi album dei Ten, peraltro duramente criticati sia per questioni di sound, sia per l’inaridimento compositivo, motivazione, questa, che non ha trovato d’accordo il sottoscritto.
In definitiva, non credo che i fan del singer inglese si lasceranno scappare questa release, ma l’avvertimento, da parte nostra, c’è stato. Da prendere con le molle.
Tracklist:
- Veritas
- See Love Through My Eyes
- In My Head
- Time To Pray
- Wide Awake In Dreamland
- I Pray For You
- Synchronicity
- Strange
- All I Want Is You
- I Know It’s Time
- The Emerald Sea
- The Everlasting Light
