Recensione: Very
Dopo aver in lungo e in largo navigato su Truemetal.it mi sono accorto che mancava la recensione di un disco speciale, un disco meritevole di una particolare attenzione. Visto che posso immaginare quale immenso lavoro facciano i ragazzi dello Staff nel recensire i cd che continuamente escono sugli scaffali dei negozi, ho pensato bene di scrivere poche righe per ovviare alla suddetta mancanza, dando risalto ad un lavoro che nel tempo in cui venne pubblicato rimase un po’ nascosto e poco pubblicizzato.
Colpa di tale situazione va in primis imputata all’etichetta Rising Sun, rea di aver trascurato la promozione di un disco di elevato valore tecnico e alto livello compositivo; se si considera infatti la media dei lavori del genere in uscita in quegli anni, ci si rende ben presto conto quanto questo LP dei Dreamscape si collochi molto sopra le aspettative dell’ascoltatore.
A distanza di due anni dal debut album Trance Like State, il combo tedesco sforna un vero e proprio gioiello del metal progressivo.
La cosa che per prima salta all’orecchio è l’eccezionale cura dei suoni e dell’intera produzione, infatti basta l’ascolto della prima traccia When Shadows Are Gone per rendersi conto di quanto appena detto; si parte immediatamente con un ritmo martellante di doppia cassa che segue un’intro di tastiere che non fatica a stamparsi letteralmente nella mente dell’ascoltatore. I riff di chitarra sono spaventosamente pesanti e, seguendo in simbiosi il lavoro di cassa fatto dall’ottimo drummer Bernhard Huber, precedono l’ingresso del cantato ben interpretato dal singer Hubi Meisel, dal tipico timbro vocale a stampo femminile non troppo tecnico ma gradevolissimo.
Il livello tecnico dei singoli elementi del gruppo è elevatissimo e straripa dalla terza song, Thorn In My Mind, introdotta da un preludio di pianoforte eseguito in maniera magistrale da Jan Vacik che, oltre a curare l’intera registrazione e produzione dell’album insieme al chitarrista Wolfgang Kerinnis, si occupa di gran parte della stesura dei brani.
Molti sono i richiami al prog dei Dream Theater e al cyber trash stile Meshuggah con parti molto più dure e complicate; so che può sembrare strano, ma il connubio tra le due cose è splendido e il risultato sorprendente.
Un esempio di quanto detto è sicuramente Reborn, basta infatti ascoltare i primi 10 secondi per rendersi conto di quanta carica e potenza riescano a trasmettere i cinque tedeschi in appena pochi istanti… e le altre song non sono da meno, a cominciare dalla pesantissima I Leave The Past Behind (supportata da uno splendido chorus) e da Panterei, suite di sedici minuti suddivisa in tre parti di sofisticato e originale prog metal.
Chiude la tracklist una cover degli Ultravox, Dance With Tears In My Eyes, song ben riarrangiata ed interpretata.
Un’ultima parola voglio spenderla a favore dell’ottimo lavoro fatto dal batterista, ciò che può essere tranquillamente definito come il perfetto sconosciuto che dà la paga (a mani legate) a molti colleghi, quanto a gusto e completezza tecnico-esecutiva, provare per credere.
In definitiva, credo che l’ascolto di Very sia d’obbligo per gli amanti del genere e non, un disco completo e decisamente bello sotto ogni punto di vista.
Recentemente all’interno della line up del combo tedesco c’è stato qualche cambiamento e l’anno scorso, dopo molti anni di silenzio e supportati da una nuova etichetta discografica, la Massacre Records, è finalmente uscito End Of Silence, l’ultimo capolavoro targato Dreamscape alla recensione del quale vi rimando caldamente.
Track list:
- When Shadows Are Gone
- Lost Faith
- Thorn In My Mind
- Reborn
- Voice Inside
- Winter Dreams
- Fearing The Daylight
- I Leave The Past Behind
- Alone (Panterei Part 1)
- She’s Flying (Paterei Part 2)
- New Beginning (Panterei Part 3)
- Dancing With Tears In My Eyes (Bonus Track)
Lineup:
Huby Meisel – vocals
Wolfgang Kerinnis – guitars
Bernhard Huber – drums
Benno Schmidtler – bass
Jan Vacik – keyboards