Recensione: Victim Of The Spotlight

Di Fabio Vellata - 16 Agosto 2007 - 0:00
Victim Of The Spotlight
Band: White Wolf
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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75

‘A volte ritornano’!

La citazione del celebre film horror ispirato ad un racconto di Stephen King e realizzato nel corso dei primi anni novanta, parrebbe essere l’esordio migliore per la recensione al disco di una band, i White Wolf, che davvero risultava dispersa da ere inenarrabili, sepolta tra le pieghe di una memoria che, oltretutto, non era tale da rimembrare fasti di particolare entità o miracoli musicali degni di essere annoverati tra le pietre miliari assolute del rock duro.

Protagonisti nei primi eighties di un paio di albums (‘Standing Alone’ 1984 e ‘Endangered Species’ 1986) editi dalla RCA, testimonianza di un periodo dorato e sfavillante in cui l’hard rock sbarcava regolarmente sulle grandi majors con larghi consensi e dati di vendita, i White Wolf scomparvero definitivamente dai radar nell’ormai lontano 1987, divenendo, come molte volte già accaduto per pletore di gruppi dell’epoca, oggetto di culto riservato ai più accesi sostenitori ed ai collezionisti di rarità.

Oggi, trascorsi vent’anni esatti, è la volta invece di ‘Victim Of The Spotlight’, terzo, inatteso, capitolo di un gruppo ormai dimenticato che, grazie ai buoni uffici della sempre attiva Escape Music, ha avuto l’occasione per riannodare le fila del passato, riprendendo un discorso interrotto prematuramente ed ancora in grado di regalare buoni frutti, incentrato, come preventivabile, su di un corroborante heavy / hard rock di stampo ottantiano che non accetta compromessi con l’inesorabile trascorrere degli anni ma anzi, facendosene beffe, appare tutt’oggi muscoloso e ricco di energia, esattamente come nel periodo di massimo splendore.

Parecchia, infatti, la qualità e tante le buone canzoni sciorinate con grande naturalezza lungo la scaletta.
Dopo una partenza di buon livello, riservata alla classica title track ed a ‘Wolf’, due brani perfettamente inquadrabili in un convincente ibrido tra hard rock teutonico e sonorità alla Saxon, le buone armi a disposizione del combo canadese emergono con prepotenza nell’ottima ‘America’, traccia dal sapore antico, arricchita da suggestioni ed atmosfere d’altri tempi e da una melodia tanto elementare quanto accattivante.
Ancora heavy rock di classe con la successiva ‘The Eyes Of The World’ ed altro notevole salto “temporale” grazie alle significative ‘One More Lie’ e ‘Hard Cold Stone’, gustosi esempi di hard melodico condito da vigore e hooklines di facile presa.
Il grande rock torna sugli scudi quindi in ‘Price Of One’, gradevole mid tempo dotato di carica ed esuberanza, doppiato prontamente dalla grandiosa ‘Dreams Of Forever’, pezzo forte del platter grazie ad un “mood” tipicamente ottantiano, dai contorni frizzanti e briosi, sublimati in un ritornello di ottima resa e godibilità.
Accendono infine la parte finale del disco ‘Nightmares’ e ‘Hold On’, ulteriori esempi di grinta, bontà esecutiva e capacità di coinvolgimento, che, accompagnate dalle restanti ‘Don’t Turn Away’ e ‘Out Of Control’, vanno a comporre un quartetto di tracce chiaramente ispirate a grandi acts del passato come Deep Purple, Uriah Heep e Rainbow, in cui la velocità delle ritmiche ed i suoni di chitarra ben supportati da un tappeto di tastiere non troppo evidente ma di assoluta sostanza, riportano alla memoria alcuni dettami tipici del rock “d’annata”, suggellando un disco sincero, onesto e decisamente ben fatto.

Nonostante l’esordio di recensione dunque, i risultati offerti da Don Wolf e compari appaiono tutt’altro che terrificanti, lasciando intravedere piuttosto una voglia mai sopita di ”rockare” come ai bei tempi ed un ottimo gusto per le buone melodie, uno stile di songwriting semplice quanto efficace ed una scorrevolezza complessiva che, unita alla discreta qualità dei suoni, fa di questo nuovo platter un valido esempio di come ancora oggi generi ormai considerati vetusti ed obsoleti, possano in realtà regalare buoni frutti e piacevolissime sorprese.

Consigliato a tutti i fans dell’hard rock d’altri tempi!

Tracklist :

01. Victim Of The Spotlight
02. The Wolf
03. America (Hello Again)
04. The Eyes Of The World
05. One More Lie
06. Hard Cold Stone
07. Price Of One
08. Dreams Are For Ever
09. Nightmares
10. Hold On (Gettin’ Tighter)
11. Don’t Turn Away
12. Out Of Control

Line Up:

Don Wolf – Voce
Cam MacLeod – Chitarra / Voce
Martin Kronlund – Chitarra
Imre Daun – Batteria
Richard Quist – Basso / Tastiere

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