Recensione: VIII: The Time Unchained

Di Alessandro Calvi - 25 Dicembre 2008 - 0:00
VIII: The Time Unchained
Band: Catamenia
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
50

Ottavo album per i Catamenia, tanto che ci tengono al sottolinearlo pure nel titolo: “VIII: The Time Unchained”. Avevamo lasciato i finlandesi con l’uscita del dvd, tecnicamente un po’ discutibile, di “Bringing the Cold to Poland”. Li ritroviamo con una line-up che ha fatto fuori le tastiere e arruolato un nuovo cantante destinato esclusivamente alle parti in pulito.

La proposta musicale dei Catamenia, nonostante questi cambi, rimane comunque piuttosto simile alle ultime produzioni della band senza stravolgerne completamente il sound, ma andando a innestarvi alcune modifiche anche importanti. L’assenza delle tastiere è stata compensata da un songwriting maggiormente orientato alla melodia e dalla propensione a composizioni di struttura più semplice e con meno passaggi aggressivi. Si tratta indubbiamente di una evoluzione, ma forse non di quella maggiormente auspicabile per la band. Il sound, che fin dall’esordio non si era fatto notare per particolare originalità e personalità, cade, purtroppo, in una serie di clichè ultimamente usati e abusati.
La strada scelta è quella di una sorta di power-black/death che ha nei Children of Bodom degli inizi i suoi padri putativi. Tolte le tastiere, tolta l’innovazione di cui era fautore il gruppo di Alexi Laiho e, purtroppo, tolta anche una buona dose di ispirazione, ci troviamo tra le mani questo “VIII: The Time Unchained”.
In mezzo a tale piattume, alcuni brani sembrano una boccata d’aria fresca. Le tinte semi-folk di “Tuhon Oma”, per esempio, il depressive-rock alla Sentenced di “Fallen”, o i rari passaggi sparsi qui e là tra i brani quasi dal sapore di death svedese, non sono nulla di che nel panorama metal odierno. Normalmente verrebbero bollati come tentativi mediocri, ma all’interno di questa tracklist praticamente brillano di luce propria.
Tolti questi elementi quello che rimane è ben poca cosa. Da loro, vista la loro lunga carriera (son ormai quasi 12 anni che pubblicano dischi), ci saremmo aspettati qualcosa di diverso e qualcosa di più, sia sotto il profilo dell’ispirazione che della semplice voglia di “osare”.
Da quest’ultimo punto di vista si segnalano solo le 3 cover, presenti o meno a seconda dell’edizione, che, per quanto possano piacere o meno, risultano alla fine la cosa migliore, o almeno la più personale e, per assurdo, meno derivativa, di questo disco.

L’ottava fatica dei Catamenia segna un punto di arresto per un gruppo che, finora, aveva lavorato onestamente, seguendo l’ispirazione del momento. Autrice di dischi mai memorabili, ma comunque apprezzabili, la band finlandese sceglie ora di seguire l’onda commerciale. Questo tentativo di sdoganare il black melodico al pubblico mainstream fallisce per l’intento e per la mancanza di ispirazione. Non possiamo che sperare si ravvedano.

Tracklist:
01 Garden of Thorns
02 Alive… Cold… Dead!
03 Tuhon Oma
04 Dominion
05 The Time Unchained
06 Embody and Behold
07 Fallen
08 Uhrimalja
09 Road of Bones
10 The Last Day Before…
11 From Out of Nowhere (Faith No More Cover)
12 Viivakoodit (Apulanta Cover)
13 Synti Voittaa (Shitter Limited Cover)

Alex “Engash-Krul” Calvi

Discutetene sul forum nel topic relativo!

Ultimi album di Catamenia

Band: Catamenia
Genere:
Anno: 2010
60