Recensione: Vinland Saga

Di Holyknight - 10 Agosto 2005 - 0:00
Vinland Saga
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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70

La biondissima Liv Kristine, ex-singer dei Theatre Of Tragedy insieme ai membri degli Atrocity (tra cui milita suo marito Alex Krull) lancia sul mercato il loro secondo album “Vinland Saga”. L’album poggia le basi su un affascinante concept sulla scoperta dell’america da parte di una spedizione vichinga partita dalla Norvegia, paese natio della band. Il tutto è impreziosito dall’immancabile  storia d’amore nata tra un ragazza che vede il partire il suo amato in una spedizione pericolosa dalla quale forse non potrà mai ritornare.

“Vinland Saga”: Il disco si apre con una intro ariosa affidata agli archi ai quali si affianca la splendida voce di Liv che disegna nelle nostre menti immagini di paesaggi sperduti e lontani nelle fredde terre nordiche. Una intro da non sottovalutare.
“Farewell Proud Man”: Un rullare cupo di timpani ci introduce all’opener del disco, un corno vichingo risuona lontano, la band esplode in potenti riff molto heavy sostenuti da magniloquenti cori epici, la song si indurisce per poi rallentare di colpo, la voce di Liv accarezza delicatamente le nostre orecchie alternando momenti calmi a furia epica di chitarre e percussioni. Unica nota di demerito va al corto assolo di chitarra elettrica veramente poco ispirato e campato in aria.
“Elegy”: Questa canzone è stato il singolo d’anticipazione del disco, il classico singolone goth da classifica fregiato di uno schema molto semplice e di un ritornello molto orecchiabile. Un pezzo ovviamente da radio in grado di conquistare chiunque. Peccato anche qui per il corto assolo di chitarra elettrica che dice veramente poco.
“Solemn Sea”: La quarta traccia si apre con un delicato cantato in norvegese soave come un usignolo che esplode in una song potente ed epica sullo stile della seconda traccia. In questa canzone la soave voce di Liv si contrappone il growl sporco di Alex Krull. Una scelta quanto mai abusata in un genere come il gothic.
“Leaves Eyes”: Un delicato arpeggio di chitarra acustica ci introduce in questo splendido e candido lento dove Liv si esprime al massimo in un ritornello dolce e romantico. Bellissimo anche il testo che narra della solitudine della ragazza che da mesi aspetta il ritorno del suo amato invano e che non può far altro che notare come cambia la natura al passaggio delle stagioni.
“The Thorn”: La canzone si apre con il delicato cantato di Liv per poi esplodere in una song dai ritmi più blandi rispetto alle prime tre che però non perde in potenza ed in aggressività. Soprattutto per la partecipazione nelle strofe di Alex Krull che si contrappone alla voce di Liv in un botta e risposta molto ben riuscito.
“Misseri (Turn Green Meadows into Grey)”: Sulla scia della song precedente si apre questa canzone dai ritmi blandi e con un mood fortemente epico.
“Ahmran (The Song Of The Wind)”: Ascoltando questa splendida e breve canzone sembra veramente di ascoltare delle sirene che cantano note soavi sugli scogli ammaliando i marinai.
Nella nona canzone dell’album, “New Found Land”, i Leaves Eyes si lanciano in una canzone dotata di un ritornello botta e risposta tra la dolce voce di Liv e dei grezzi cori vichinghi. Splendido l’attacco epico e sinfonico attorno ai due minuti. Una canzone molto valida, ma decisamente troppo corta.
“Mourning Tree”: La song si apre con un delicato flauto accompagnato da un arpeggio di chitarra acustica, la ballad prende forma con un dolce chorus a cui si unisce Liv. Splendida e malinconica ballad dai sapori folk.
Il disco si chiude con “Twilight Sun” e “Ankomst”, la prima song riprende la formula delle precedenti canzoni più epiche mentre invece la seconda e una malinconica ballad che riprende il discorso folk intrapreso da “Mourning Tree”.

A grandi linee ci troviamo di fronte ad un buon disco gothic, una definizione che però gli va molto stretta dato che nel disco potrete riscontrare svariate influenze, le chitarre sono molto più distorte rispetto al precedente disco e il mood che si respira è molto epico. Un disco consigliato a chi cerca musica sognante e romantica che non scada mai nel patetico. Ovviamente ci sono dei minimi difetti in questo disco, ad esempio la mancanza di assoli degni di questo nome, oppure la lunghezza di alcune song decisamente troppo brevi. A parte questi piccoli e sormontabili difetti mi sento di consigliare a tutti questo disco di pregevole fattura.

Tracklist:
01 Vinland Saga (3.12)
02 Farewell Proud Man (4.04)
03 Elegy (5.07)
04 Solemn Sea (3.44)
05 Leaves Eyes (3.59)
06 The Thorn (4.05)
07 Misseri (Turn Green Meadows Into Grey) (3.50)
08 Ahmran (Song Of The Winds) (2.48)
09 New Found Land (3.28)
10 Mourning Tree (4.03)
11 Twilght Sun (3.22)
12 Ankomst (3.55)

Line Up:
Voce – Liv Kristine Espaenes Krull
Voce/Programmazione – Alexander Krull
Chitarra – Mathias Röderer
Chitarra – Thorsten Bauer
Basso – Chris Lukhaup
Batteria – Moritz Neuner

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