Recensione: Violence Prevails
‘Violence Prevails’ è il nuovo album dei Costaricani Chemicide, quinto della loro discografia e disponibile dal 28 febbraio 2025 tramite Listenable Records.
Rispetto al passato la lineup è stata rivoluzionata per il 50%, con l’ingresso di Daniel Kohkemper, in arte Kohke, al basso e Daniel Gonzalo Quirós, in arte Chalo, alla batteria.
Quello che suonano in ‘Violence Pravails’, invece, è sempre il loro solito Thrash Metal compatto e ruvido, di derivazione Vecchia Scuola, con influenze che vanno dagli Exodus e Slayer fino ai Destruction e Tankard, diretto, sparato e di una violenza che va oltre, perfettamente allineato con il precedente ‘Common Sense’ del 2022.
I Chemicide analizzano la vita quotidiana prendendo spunto dai problemi sociali dell’America Latina (che sono, poi, quelli di tutto il Mondo nella realtà): la corruzione, la mancanza di dialogo, le disparità di classe, la violenza come sistema risolutore.
La conseguenza è un album fortemente sovversivo, che comprime rabbia e rancore fino a farle esplodere.
Non ci sono pause in ‘Violence Prevails’, tutto scorre come un fiume in piena dall’inizio alla fine: inarrestabile e crudele nello spazzar via qualsiasi cosa incontri.
Non importa che i brani viaggino ad una velocità tale da rompere il muro del suono o che siano, invece, marce cadenzate e irruenti, l’attacco sonico perpetrato ai padiglioni auricolari non ha mai cali e le bastonate dietro le orecchie arrivano una dietro l’altra.
Come succede ascoltando anche altri artisti simili di questo ultimo periodo, colpisce la forte voglia dei Chemicide di appartenere al primo ceppo del movimento Thrasher … non si accontentano di emularlo o di celebrarlo, ma vogliono proprio farne parte integrante nonostante le decadi passate. Non è solo un “essere come”, più che altro è un voler “essere tra” quei grandi che ancora oggi infiammano le anime dei fans, a partire dalla ricerca di una produzione che va a ricalcare quella dei dischi di quell’epoca: tamburi e bassi potenti, chitarre taglienti ma, soprattutto, riverbero e suoni sporchi a non finire per aumentare l’intensità infernale delle canzoni. Come probabilmente è già stato detto più volte, ora si paga per ottenere quello che un tempo era il risultato essenzialmente di produzioni alla meno spendere … incredibile!
Ecco, in poche parole, ‘Violence Prevails’ è un album infernale, dove i suoni irrompono con estrema cattiveria e la voce è di una prepotenza roboante.
Un album di vero Thrash Metal, genuino e senza fronzoli, formato da una tracklist dalla dinamica detonante e dalle ampie onde d’urto.
Il songwriting è vario ed esaustivo: c’è l’ipervelocità abrasiva di ‘Do As I Say, Not As I Do’ e ‘Violence Prevails’, la furia aggressiva di ‘Red Giant’, il tecnicismo spasmodico di ‘Parasite’, la marzialità irruente di ‘Pray of Failure’, la follia ruvida di ‘Chokehold’ e la malinconia di ‘Supremacy’, tutti brani che, comunque viaggino, appartengono allo stesso mondo scuro e reazionario.
A completamento, le versioni in cassetta ed in vinile chiudono con la cover di ‘That’s Right, We’re That Spic Band!’ dell’Hardcore band statunitense Los Crudos (da ‘Canciones Para Liberar Nuestras Fronteras’), giusto per chiarire le tematiche sociali affrontate dai Chemicide.
Invece le versioni in formato digitale ed il CD contengono due ulteriori bonus track: un’intrigante versione di ’72 Seasons’ (dobbiamo proprio dirlo di chi è?) suonata a velocità almeno doppia e resa ancora più cattiva e poi la cover di ‘Hear Nothing, Say Nothing’ dei Discharge.
Concludendo: ‘Violence Prevails’ è un album solido e completo, che attesta ulteriormente la capacità dei Chemicide di riuscire ad inserirsi, sapendosi distinguere, nel sempre attivo (anche se un po’ statico) movimento del Thrash Metal. Attendiamo con vera curiosità il prossimo lavoro.
