Recensione: Virgo
Prima di tutto una precisazione: questo non è un album Metal, ma penso che meriti di essere recensito per gli artisti che ne fanno parte. Qui si parla di un progetto parallelo condotto da André Matos (ex-leader di Viper e Angra) uno dei migliori cantanti in circolazione e Sascha Paeth produttore di Angra, Rhapsody, Kamelot ed altre band.
Matos, forse soddisfatto delle sue esperienze nel Metal si è gettato su questo progetto che può dar pieno valore alle sue capacità di cantante, pianista e direttore d’orchestra, infatti il gruppo non è formato solamente dai 2 grossi nomi di prima ma presenta anche un’orchestra composta da 15 violinisti, 2 corni, un oboe e 6 cantati soul!
Con queste premesse non ci si poteva non aspettare un album con una qualità sonora eccellente, Matos come sua abitudine tiene molto alla perfezione musicale dei suoi album e in questo ci mette l’anima, ogni piccolo particolare sonoro è studiato alla perfezione, confezionando un disco rock gradevole ed affascinante che non stancherà l’ascoltatore molto facilmente.
L’album contiente canzoni di differente concezione. La prima “To be” si presenta come una canzone molto sofisticata che parte con un assolo di chitarra spagnoleggiante ed un riff che ricorda molto da vicino i Queen. Poi c’è la bellissima “River“, ballad gentile e suadente. Poi forse la canzone più bella dell’album “No need to have an Answer“, che inizia dolce ed armoniosa per aumentare in una melodia forte ed accattivante. “Discovery” con riff arditi che dimostrano tutta la bravura dei componenti del gruppo. Ci sono anche canzoni abbastanza veloci come “Baby Doll” e “Blowing away“.
Tutto l’album si presenta sempre limpido, essenziale e trasmette un feeling particolare, da quasi la sensazione che chi suona lo faccia con leggerezza e facilità, che ci provo gusto e divertimento continuo nel fare il proprio lavoro (sembra che gli artisti fossero tanto affiatiati che alcune tracce sono state registrate senza cuffie e con tutti i musicisti nella stessa sala).
Non dimentichiamo poi l’apporto essenziale di un cantante come Matos che non fa altro che aumentare la gia alta qualità di questa produzione con la sua voce cristallina ed altissima.
In conclusione, se vi aspettate da Matos e Paeth qualcosa di metal in questo album lasciate perdere, se invece volete ascoltare cosa 2 artisti come loro sono in grado di fare al di fuori del metal, questo è un album eccellente sotto ogni punto di vista, rilassante, ben suonato ed originale.
Tracklist:
01. To Be
02. Crazy Me?
03. Take Me Home
04. Baby Doll
05. No Need To Have An Answer
06. Discovery
07. Street To Babylon
08. River
09. Blowing Away
10. I Want You To Know
11. Fiction
Written by, Enkidu The Wildman